Il pensionamento obbligatorio per i dipendenti della Pubblica Amministrazione entra a tutti gli effetti a regime. Il ministro Marianna Madia ha firmato il decreto. Sul Sole 24 Ore si legge che adesso deve essere registrato dalla Corte dei conti come atto puramente formale, dopo di che si potrà dire avviato il ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione. Termina così un iter iniziato la scorsa estate con l'entrata in vigore del decreto Madia, per il quale veniva stabilito che da ottobre 2014 tutti coloro che avevano raggiunto i requisiti per andare in pensione dovevano obbligatoriamente uscire dal lavoro.
Il personale della scuola
Ampio spazio sui quotidiani nazionali, da Il Giornale a Il Tempo, al trattamento per i diversi comparti della P.A. Così leggiamo che per i dipendenti della scuola il regime ha terminato i suoi effetti a decorrere dalla data del 31 agosto 2014. Questo significa che nessun lavoratore di questo settore si può trovare ancora al lavoro per effetto del trattenimento che sia eventualmente stato fatto. La logica che presiede a questa norma si fonda sulla maggior facilità di favorire il turn over generazionale consentendo ai più giovani di entrare in ruolo.
La disciplina per le toghe
Relativamente ai magistrati il decreto Madia prevedeva un termine differito rispetto alle altre categorie, essendo questo fissato alla data del 31 dicembre 2015.
Oltre questa data non potranno più essere trattenuti in servizio, come si evince dalla circolare che è stata emanata e inserita nel sito della Funzione pubblica. Nella stessa viene precisato che per i trattenimenti già concessi ma ancora non effettivi alla data del 25 giugno dello scorso anno c'è la revoca ex lege.
La risoluzione unilaterale
Sempre Il Sole 24 Ore dedica un paragrafo a questa disciplina che è normata dal Dl 90/2014.
Non c'è limite temporale per la sua applicazione e può essere utilizzato per tutti i comparti della Pubblica Amministrazione. Restano ferme le deroghe riservate al personale sottoposto al regime di accesso al pensionamento speciale come lavoratori nella sicurezza, nella difesa e nel soccorso pubblico. Il preavviso per esercitare il recesso rimane fissato in sei mesi.
In conclusione, come riportato sul quotidiano economico finanziario, si parla del personale medico. Per i dipendenti del comparto salute resta fermo a 65 anni di età il limite per andare in pensione.