Continua a tenere banco la questione connessa al riassetto di pensione anticipata 2015 e prepensionamento: allo stato attuale il dibattito viaggia su un doppio binario, con l'avvio del ciclo di meeting che vedrà coinvolti il ministro del lavoro Giuliano Poletti e i sindacati (CGIL e CISL su tutti) da una parte, e il proseguo delle audizioni su fondi pensione e casse previdenziali dall'altra. Partendo da quest'ultime, è prevista per oggi, giorno 19 febbraio, una nuova audizione alla quale presenzierà anche il Direttore Generale per le Politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari; scopo del dibattito sarà cogliere la posizione del Ministero su casse previdenziali e fondi pensione, il tutto alla luce delle novità introdotte lo scorso gennaio dalla Legge di Stabilità, che se da una parte ha aumentato la tassazione sui fondi pensione dall'altra ha previsto degli sgravi fiscali per gli investimenti.

L'altro filone su cui si stanno concentrando i lavori prevede invece una serie di meeting e faccia a faccia tra sindacati e ministro Poletti: sul tavolo i tanti temi legati a lavoro e previdenza, a cominciare dalla necessaria rivisitazione dei requisiti d'accesso a pensione anticipata 2015 e prepensionamento. Al riguardo tiene ancora banco il piano Damiano, il cui disegno sconta però delle importanti problematiche a livello di coperture economiche.

Pensione anticipata 2015 a 62 anni, meeting Poletti-CGIL e piano Damiano: il punto su un dibattito finalmente fiorente

Come andiamo sottolineando ormai da settimane, il dibattito riferito a previdenza e Pensioni è ormai entrato nel vivo: l'avvio del ciclo di incontri che vedrà impegnati il ministro Poletti e i sindacati ne è un chiaro esempio, anche se prima di parlare con continuità di previdenza ci saranno da affrontare gli ultimi argomenti connessi ai decreti attuativi del Jobs Act. Superato questo step ogni incontro sarà focalizzato sul mercato del lavoro in uscita, con l'istituto della pensione anticipata 2015 al centro del dialogo. Sia Poletti che CGIL e CISL concordano sulla necessità di dover rendere l'istituto più flessibile stoppando l'iter innescato dalla Legge Fornero, che per effetto di alcune sue norme porterà al progressivo inasprimento dei requisiti di fruizione dello stesso istituto a meno di importanti correttivi. Quelli di cui Poletti e i sindacati dovranno per l'appunto discutere.



Parlando di previdenza e prepensionamento le proposte più concrete sono quelle a firma Cesare Damiano, che vorrebbe in particolare una pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni di età più 35 di contributi. Il presidente della Commissione Lavoro spinge anche per la cosiddetta Quota 100, ma al di là della maggiore o minore bontà di questo o quel provvedimento il problema resta quello connaturato alle risorse economiche. Una pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni più un minimo di 35 anni di contributi presupporrebbe un investimento di svariati miliardi che l'Italia al momento non può permettersi di effettuare, ecco che dagli incontri tra Poletti e i sindacati dovranno emergere nuove idee. Misure che possano consentire di rendere il piano Damiano economicamente sostenibile o in assenza di alternative che risultino in grado di perpetrarne il disegno in modi meno invasivi. Seguiremo i prossimi sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.