Sembra essere finalmente volta al termine l'attuazione definitiva del Jobs Act: con la parola fine alla riforma del lavoro si apre il sipario per l'annunciata riforma pensioni 2015. Tante le proposte al vaglio del governo Renzi e in termini di pensione anticipata le novità si fanno interessanti, prime tra tutte l'ormai famosa quota 100 e la possibilità proposta da Gnecchi di togliere le penalizzazioni per chi ha aderito al prepensionamento prima di quest'anno subendo così le decurtazioni previste e ora abrogate fino al 2017. Per quel che riguarda la pensione anticipata delle donne in opzione contributivo invece, non si sono avuti riscontri in merito all'attesa proroga del decreto in scadenza quest'anno e il comitato si appresta a dare battaglia.

Riforma pensioni finalmente al via, quota 100 l'ipotesi più accreditata: pensione anticipata da 60 anni di età. Soluzioni in arrivo per esodati e quota 96

I tempi sono maturi e c'è gran fermento sui banchi governativi: le dichiarazioni ai media sembrano un coro unanime che parla con la voce di chi riconosce gli sbagli clamorosi della legge Fornero e la necessità di rimetterci mano per tentare di sanare (almeno in parte) i "disastri" combinati. A questo proposito, dalle deputate piddine Giacobbe, Incerti e Maestri è stato diffuso un comunicato che annuncia soluzioni in arrivo per il problema degli esodati e dei quota 96. Per queste due categorie unitamente ai lavoratori dell settore ferroviario è stato annunciato il "superamento delle penalizzazioni per l'accesso alla pensione prima dei 62 anni anche oltre il 2017".

Il tema della pensione anticipata è abbastanza centrale nelle proposte di riforma al vaglio del governo Renzi, in primis con la quota 100 che consentirebbe il pensionamento a partire dai 60 anni d'età, fino ai pensionamenti flessibili che comunque prevederebbero un considerevole abbassamento dell'età pensionabile (minimo 62 anni).

Secondo le ultime notizie, il tema più caldo connesso alla pensione anticipata è poi quello delle penalizzazioni: abolite con la legge di Stabilità 2015 per tutto il triennio che va dall'inizio dell'anno in corso fino a fine 2017, il decreto ha bellamente ignorato gli assegni liquidati sino al 2014. Portavoce di tale questione è stata la deputata Maria Luisa Gnecchi che ora chiede al governo anche di intervenire su questo fronte (che penalizza maggiormente le donne) unitamente all'introduzione di un tetto alla crescita degli assegni per chi era retributivo sino al 2011.

Pensione anticipata donne, saltata la proroga al via la class action: partono raccolta firme e ricorsi individuali

A proposito di pensione anticipata, le donne del comitato opzione donna hanno ufficialmente dato il via alla raccolta firme per la class action annunciata in mancanza della proroga dell'opzione contributivo. In particolare, il pomo della discordia sarebbero le circolari Inps 35 e 37 del marzo 2012 che impedirebbero alle lavoratrici che maturano i requisiti nel 2015 l'accesso alla pensione anticipata in opzione contributivo. La class action inaugurata dal comitato prevede altresì una serie di ricorsi individuali: per partecipare è necessario il pagamento di una quota di 300 euro e la redazione di un mandato difensivo da inoltrare ai legali del comitato che cureranno il ricorso. Se desiderate rimanere aggiornati sulle ultime notizie della riforma Pensioni e della pensione anticipata 2015 vi invitiamo a cliccare il tasto "Segui" in alto.