Scende nuovamente in campo la Cgil sul delicato tema delle pensioni, facendo delle richieste precise al Governo Renzi sul ripristino della flessibilità in uscita dal lavoro. Il tema è ovviamente molto dibattuto vista l'ampia platea di lavoratori che sono rimasti bloccati in una situazione di disagio, dopo il repentino irrigidimento dei requisiti anagrafici e contributivi utili ad ottenere la quiescenza (avvenuto con la Riforma Fornero del 2011). Dai lavoratori esodati ai precoci, da chi ha svolto impieghi usuranti ai quota 96 della scuola, fino ai disoccupati in età avanzata; sono tutti esempi di come sia estremamente sentito un intervento strutturale di flessibilizzazione dell'accesso all'Inps da parte della popolazione.

"La riforma Fornero [...]" spiega una nota della Cgil, "ha messo a dura prova le legittime aspettative di pensionamento e i progetti che dopo una vita di lavoro si pensa di poter realizzare". Sulla base di questo presupposto, il sindacato ha formalizzato le proprie richieste di intervento, al fine di salvaguardare le persone maggiormente in difficoltà.

Riforma pensioni 2015 e Cgil: ecco le richieste del sindacato al Governo Renzi

Nella nota che ha diffuso il sindacato a proposito della questione previdenziale, il primo punto riguarda lo sblocco della rigidità di accesso al pensionamento, che caratterizza attualmente il sistema Inps. La Cgil chiede di agevolare il pensionamento anticipato partendo almeno dai 60 anni di età, un limite che è stato eliminato proprio dalla precedente riforma.

Vi è poi la proposta di eliminare l'aggravio contributivo e anagrafico dovuto agli adeguamenti alle aspettative di vita, che creano un meccanismo per il quale la data di pensionamento continua a slittare man mano che aumentano gli anni di contribuzione. Da sottolineare anche la richiesta di una forma di pensionamento anticipato che possa slegarsi completamente dall'età anagrafica, per poter concedere la quiescenza anticipata a partire dai 40 anni di versamenti, in modo da favorire quei lavoratori precoci che hanno accumulato decenni di lavoro alle proprie spalle pur iniziando in giovane età.

Infine, si chiede di porre finalmente termine alla vicenda dei lavoratori ATA e quota 96 nella scuola, oltre che di salvaguardare il trattamento minimo e le Pensioni di coloro che non riescono ad effettuare versamenti continuativi a causa della grave crisi del mercato lavorativo.

E voi, cosa pensate delle proposte inoltrate dalla Cgil al Governo Renzi?

Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo, mentre se desiderate ricevere i prossimi aggiornamenti sulle pensioni vi ricordiamo di cliccare sul comodo pulsante "segui" che trovate in alto, sopra al titolo.