Dopo il nostro ultimo approfondimento sulla situazione previdenziale del lavoratori precoci, torniamo a parlare del dibattito di ampio respiro attualmente in corso sul tema delle Pensioni anticipate. Il coinvolgimento della popolazione è ovviamente molto elevato, proprio perché un meccanismo di flessibilizzazione dell'accesso all'Inps è ormai sentito in senso trasversale e non risulta più solo un problema di chi è sulla via del pensionamento. Basta ricordare che in seguito allo stretto irrigidimento dei requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso alla quiescenza avvenuto nell'ormai lontano 2011, si è verificato anche un blocco del turn over, che ha di fatto impedito alle nuove generazioni l'accesso al primo impiego, congelando il naturale ricambio della forza lavoro.

Ma il fatto che il problema è molto sentito può essere intuito anche seguendo alcune recenti dichiarazioni del Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che ha sottolineato come il Governo resta comunque alla ricerca di una soluzione nel medio termine, visto che continuando a lungo su questa strada potrebbe risultare a rischio la tenuta sociale del Paese.

Lavoratori divisi tra quota 100 e sistema contributivo: pesano le eventuali penalizzazioni, ma l'Inps necessita di conti a posto

Il problema principale nella ricerca della "quadra" sulla situazione della previdenza riguarda lo stato dei conti pubblici e in particolare quelli dell'Inps; è, infatti, una notizia recente quella riguardante il nuovo disavanzo nel bilancio della pubblica previdenza, previsto per l'anno 2015 dal Consiglio di Vigilanza.

Stante la situazione, è chiaro che un eventuale provvedimento strutturale sulla previdenza deve necessariamente tenere conto delle capacità di spesa dello Stato italiano, soprattutto all'interno di un contesto macroeconomico che fatica a far vedere i germogli di una ripresa duratura. Allo stato attuale la soluzione probabilmente ritenuta più idonea da Governo Renzi e Presidenza Inps è quella di legare il prepensionamento a dei meccanismi di tipo contributivo: i lavoratori potrebbero ottenere una flessibilizzazione nella data di acceso alla quiescenza in cambio di un ricalcolo della mensilità erogata sulla base di quanto effettivamente versato.

Vi sono poi altri sistemi "misti", che sarebbero al vaglio dei tecnici, come quello delle mini pensioni e del prestito pensionistico, ma tra i lavoratori resta molto apprezzata anche la proposta della Quota 100 ad opera di Cesare Damiano. Attraverso questo meccanismo previdenziale, i lavoratori potrebbero ottenere la pensione anticipata unendo età anagrafica e contributiva: ad esempio, con 60 anni di età e 40 di versamento.

Inoltre, il meccanismo avrebbe il notevole vantaggio di risultare flessibile, visto che ad una minore età anagrafica dovrebbero corrispondere maggiori contributi e viceversa.

E voi, quale pensate sia la strategia migliore per garantire una forma di pensione anticipata a tutti i lavoratori? Come sempre restiamo a disposizione per pubblicare le vostre opinioni tramite la funzione commenti del sito, mentre se desiderate ricevere gli ultimi articoli sulla previdenza vi ricordiamo di cliccare sul comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.