Presa Diretta di domenica 8 febbraio 2015, il programma di approfondimento di RaiTre, ha presentato uno speciale della durata di oltre un'ora sui problemi della Scuola. Lo Stato deve ancora pagare 600 milioni di euro alle scuole per ristrutturazioni urgenti ma fa sapere che non verserà nemmeno un centesimo. Il Governo Renzi va avanti per slogan pubblicitari, gli stessi dei partners finanziari che inondano le scuole di depliant pubblicitari dove fare la spesa nei supermercati italiani con la possibilità di vincere materiale didattico, quel materiale che dovrebbe invece essere comprato dalla Stato.

Presa Diretta offre un'impietosa istantanea del pietoso stato in cui versa la scuola pubblica italiana oltre gli spot elettorali di Renzi.

Carta vince carta perde

Con una mano (La Buona Scuola) annuncia miliardi per il funzionamento e l'assunzione dei precari, con l'altra toglie soldi alla scuola costringendo le famiglie a pagare le necessità come le lavagne in ragione di percentuali dell'80% del totale di spesa. Renzi annuncia finanziamenti ma nella realtà taglia le spese già ridotte ai minimi termini per le risorse destinate al funzionamento della Scuola. Per risparmiare e accontentare la Germania e i privati, dispone che gli insegnanti cambino provincia, rinuncino agli scatti e ricomincino da zero.

E poi, ad un pubblico sempre più disorientato che assiste a quanto accade nel mondo dell'istruzione, racconta che saranno immessi in ruolo tutti i precari mentendo sul reale stato del contingente di insegnanti che ogni anno lavora stabilmente nelle scuole continuando stipulare a termine in barba al divieto dell'unione europea.

Ma la verità ovviamente è molto diversa.

La lotta dei docenti precari abilitati

Alle spalle hanno anni di esperienza, abilitazioni conseguite con corsi costosissimi pagati anche 3000 euro e improvvisamente qualcuno ora dice che tutto questo non conta, che si deve ripartire da zero e fare un concorso. Ma loro non ci stanno e vuotano il sacco su tutte le malefatte condotte fin qui tese a favorire solo i protetti di qualche lobby.

Mancano soldi e non c'è nessuna intenzione di stabilizzare nessuno, denunciano i docenti precari riuniti ad un convegno svoltosi a Milano, alla presenza di sindacalisti ed esponenti politici quali Simona Malpezzi del Pd, parlamentare poco attento alle istanze degli insegnanti che, alla luce della sentenza europea, reclamano di essere inseriti nel piano di stabilizzazione della Buona Scuola. Il 17 terranno un sit in davanti al Miur per ricordare che Renzi deve obbligatoriamente ottemperare a quanto sentenziato dai giudici di Lussemburgo. Che vengano immessi in ruolo e che ci si dichiari europei sempre e non solo quando fa comodo.