Tornano a convergere sul tema della riforma previdenziale le discussioni politiche sui prossimi provvedimenti da prendere per sbloccare il Paese. Negli ultimi giorni il Ministro del lavoro Giuliano Poletti è tornato a ribadire la necessità di approvare uno strumento normativo flessibile per risolvere l'estrema rigidità dell'attuale sistema di accesso all'Inps. Secondo quanto affermato dall'interessato, "in gioco vi è la vita di milioni di persone"; il focus non deve infatti concentrarsi esclusivamente sul problema dei lavoratori o dei disoccupati in età avanzata, ma anche sui tantissimi giovani che restano esclusi dal mercato a causa del blocco verificatosi nel turn over.

A fare da contraltare agli esodati, ai lavoratori precoci, ai chi svolge lavori usuranti e ai quota 96 che non riescono ad accedere alla quiescenza, vi sono infatti gli appartenenti alla categoria della "NEET generation", individui al di sotto dei 35 anni che non sono impegnati nello studio e al contempo non hanno un'attività lavorativa.

Pensioni anticipata, le proposte di una mini riforma dal Presidente della Commissione Senato Sacconi 

Nel frattempo sembra che le cose comincino a smuoversi anche in Parlamento. Al Senato è il Presidente della Commissione lavoro Maurizio Sacconi ad inviare due nuove soluzioni alternative di mini riforma rispetto all'attuale situazione di stallo previdenziale.

La prima prevede di favorire il pensionamento anticipato dei lavoratori in età avanzata tramite degli appositi accordi tra aziende e pensionandi, affinché la prime si facciano carico del gap previdenziale utile a garantire la quiescenza. La seconda proposta è invece incentrata sulla possibilità di facilitare il riscatto degli anni di studio, con particolare riferimento alla laurea.

In questo modo, si potrebbe permettere a lavoratori disagiati e disoccupati di trovare la quiescenza senza pesare sul welfare. 

Pensioni anticipate con Quota 100: suggerimento in arrivo dalla Camera dei Deputati

Un altro interessante spunto sul tema del pensionamento anticipato è arrivato negli scorsi mesi sempre dal Presidente della Commissione lavoro, ma questa volta presso la Camera dei Deputati.

Ci stiamo riferendo alla proposta dell'Onorevole Cesare Damiano riguardante la possibilità di concedere la quiescenza attraverso il meccanismo della quota 100, ovvero andando a sommare età anagrafica e anni di versamenti. Ad esempio, attraverso questo sistema diventa possibile accedere all'Inps con 60 anni di età e 40 di contributi, oppure con 59 anni di età e 41 di versamenti e così via. Il vantaggio risiederebbe pertanto nella flessibilità della misura, visto che al diminuire dell'età anagrafica corrisponderebbe il crescere del requisito contributivo o viceversa.

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