"Il Parlamento ha approvato fino a qui sei salvaguardie che riguardano oltre 170 mila lavoratori" ha affermato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano riguardo alla situazione degli esodati, specificando anche che "finora sono andati in pensione circa 64 mila lavoratori ed hanno ricevuto la certificazione quasi 100 mila, il 58% del totale". Questi numeri, secondo l'ex Ministro del Lavoro, restano importanti perché certificano come il denaro stanziato in favore di questa categoria sia stato volutamente bloccato all'interno di una specifica voce di spesa.
La precisazione è arrivata in seguito alle parole pronunciate dal Ministro Poletti all'interno della trasmissione "Coffee Break" sulla rete La7: "abbiamo più soldi che esodati [...] i risparmi possiamo darli a chi davvero ha bisogno". È chiaro che la minoranza del partito Dem ritiene rischioso destinare questi fondi ad altre azioni di Governo, senza prima essersi realmente accertati di aver salvaguardato tutti gli esodati.
Esodati, comitati contestano le cifre riguardanti la platea dei salvaguardati
Purtroppo sulla situazione dei conteggi riguardante l'effettiva platea degli esodati, vi sono prese di posizione contrastanti da parte dei tecnici dello Stato e dei lavoratori interessati. Già negli scorsi mesi vi erano state numerose polemiche visto che l'Inps aveva comunicato al Parlamento di aver salvaguardato in modo completo l'intera platea degli esodati, ma subito era scattata la protesta dei comitati territoriali, visto che secondo loro restavano ancora molte persone senza coperture.
Il problema è sorto poiché il nostro istituto di previdenza considerava le persone rimaste escluse come disoccupate in età avanzata e non come esodati: ricordiamo che nella pratica con questo termine si considera coloro che aveva siglato dei patti di uscita dal lavoro anticipata con il proprio datore di lavoro. La situazione di stallo è sorta nel momento in cui la legge Fornero ha improvvisamente irrigidito i requisiti anagrafici e contributivi per accedere al pensionamento, spiazzando di fatto chi avevo posto in essere degli accordi di quiescenza basati sulle regole precedenti.
Contro riforma Fornero e pensioni anticipate: presto l'incontro tra esecutivo e sindacati
Nel frattempo torna ad aprirsi il confronto tra Governo Renzi e sindacati: il Ministro del lavoro ha infatti affermato di voler convocare al più presto le parti sociali per un incontro di approfondimento sulla flessibilizzazione dell'accesso all'Inps.
Cgil, Cisl e Uil hanno proposto una piattaforma unificata per poter discutere una contro riforma della legge Fornero, al fine di condividere la responsabilità di un intervento sul delicato comparto della previdenza. Ma le posizioni sembrano ancora piuttosto distanti, stante che i sindacati si oppongono fin qui a scelte che risulterebbero penalizzanti per i lavoratori, mentre l'esecutivo ha più volte spiegato che per assicurare la tenuta dei conti bisognerà prevedere un meccanismo di riequilibrio, ad esempio usando il ricalcolo contributo su di una parte della mensilità erogata in anticipo.
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