La riforma della scuola varata con il Disegno di legge preparato dal Governo Renzi mancherà di un tassello fondamentale, quello degli esami di maturità del 2015. In realtà, già la Legge di Stabilità 2015 al comma 350 dell'articolo 1, stabiliva che, per gli esami di maturità di quest'anno, fossero previsti i nuovi criteri per la determinazione della composizione delle commissioni dell'esame di Stato. E, invece, proprio i nuovi criteri sono stati rimandati di un anno e faranno il loro debutto per la maturità 2016, anziché per quella del 2015.

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini sugli esami di Stato 2015 e 2016

E' stato lo stesso ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini a puntualizzare l'entrata in vigore della nuova maturità in risposta al question time (riportato sul sito della Camera, www.camera.it) promosso dalla responsabile di Forza Italia per la Scuola, Elena Centemero. "Il ministero dell'Istruzione - ha attaccato Centemero - avrebbe dovuto emanare un decreto ministeriale nel quale venivano indicati i nuovi criteri per la determinazione delle commissioni degli esami di maturità di quest'anno, del 2015. Dall'entrata in vigore della Legge di Stabilità sono passati oltre due mesi ed il Miur non ha provveduto all'emanazione del suddetto decreto che doveva essere emesso entro 60 giorni".

A tale decreto doveva far seguito, entro la stessa scadenza, anche il decreto interministeriale dei ministeri del Tesoro e dell'Istruzione per definire i compensi riconosciuti ai commissari d'esami.

Diversa è invece la posizione del ministro Giannini secondo il quale, la disposizione relativa ai nuovi criteri per la determinazione dei commissari d'esame, essendo intervenuta ad anno scolastico già iniziato, potrà trovare piena applicazione solo a partire dal prossimo anno scolastico, ovvero dal 2015-2016.

In tal modo, verrà a concretizzarsi la riforma della scuola per quanto riguarda gli esami di maturità non solo per la determinazione delle commissioni, ma anche per quanto riguarda l'insieme delle regole di svolgimento delle prove stesse.

Insomma tutto è rimandato al prossimo anno con un significativo intervento della disciplina della maturità che sarà compreso nei lavori parlamentari della Buona scuola.