Continua a tenere banco nei media la vicenda della mancata rivalutazione Istat per le Pensioni superiori alle 1450,00 € al mese. Dopo che la Corte Costituzionale ha deciso di dichiarare illegittima la misura, si è aperta la questione di come reperire le risorse da mettere in copertura al fine di dare esecuzione alla sentenza; un problema non da poco per il Governo Renzi, che si è trovato a passare dall'aver realizzato un avanzo nel Def (spesso citato come "tesoretto"), ad aver un buco di bilancio da parecchi miliardi di euro. Si passa dai 5 miliardi stimati dalla corte Costituzionale all'impressionante cifra di 15 - 16 miliardi nel caso in cui si volessero rivalutare le pensioni di tutta la platea che è risultata penalizzata.

I tecnici del Mef ovviamente stanno cercando di correre ai ripari e mettono già le mani avanti, visto che l'eventuale rimborso arriverà solo a chi percepisce le pensioni più basse e di fatto innalzando il tetto previsto dalla legge Fornero.

Sentenza Consulta, Damiano chiede al Governo di condividere la responsabilità sulla decisione; Padoan prende tempo.

Nel frattempo i pensionati e i sindacati non sono gli unici a fare pressione sul Governo per una veloce risoluzione della vicenda. Dal Parlamento è intervenuto il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, chiedendo all'esecutivo di convocare tutte le parti interessate al fine di condividere la responsabilità di una decisione definitiva.

"Il Governo deve applicare il dispositivo della Consulta ed esistono diverse modalità per farlo" spiega l'ex Ministro del lavoro, che vorrebbe riformare con un unico provvedimento l'intero impianto della riforma previdenziale varata nell'ormai lontano 2011. Gli fa eco la risposta del Ministro dell'Economia Pier Parlo Padoan, che ha chiarito di voler prendersi del tempo per effettuare un'analisi della situazione e degli eventuali risvolti: "stiamo pensando intensamente sia agli aspetti istituzionali, sia agli effetti sulla finanza pubblica" riporta il Sole 24 Ore.

Sindacati chiamano all'azione e chiedono un'applicazione immediata della sentenza

D'altra parte, c'è anche chi scalpita e vorrebbe cogliere l'attimo favorevole prodotto dalla sentenza della Consulta. "Deve essere applicata immediatamente" ha spiegato la sindacalista Spi Cgil Carla Cantone, sottolineando che le parti sociali si attendono di essere coinvolte in questo processo: "siamo disponibili a ragionare con il Governo sulle modalità e sulle tempistiche della restituzione degli arretrati".

Susanna Camusso ha rilanciato spiegando che sulle proposte circolate al riguardo in questi giorni, la questione dei conti si può risolvere con degli aggiustamenti ed individuando finalmente adeguate risorse. "Il Paese le risorse le avrebbe, se decidesse di fare politiche più rispettose" conclude la sindacalista, richiamando i decisori pubblici alle proprie responsabilità.

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