Un'indagine avviata dall'Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, a seguito della sentenza numero 70 della Corte Costituzionale che sblocca gli aumenti delle Pensioni relative agli anni 2012 e 2013 (aumenti previsti dalla legge Fornero approvata nel 2011), mette in evidenza che le casse dello Stato saranno costrette a rimborsare circa 6 milioni di pensionati, secondo quanto riportato dal sito internet pensionioggi.it. Ognuno di loro riceverà, mediamente, un rimborso di mille euro lordi. Importi più alti saranno dovuti a quelle persone che hanno un assegno pensionistico superiore a 6 o 7 volte il trattamento minimo Inps.

I pensionati, invece, con prestazioni inferiori a 18.500 euro annui non avranno diritto a nulla. Facciamo qualche esempio: un pensionato con un reddito annuo di 20mila euro avrà diritto ad un rimborso di 1.134 euro lordi, mentre con un reddito di 100mila euro annui il rimborso sarà di 4.650 euro lordi. A questi valori va però detratta la tassazione Irpef.

Non sono state ancora chiarite le modalità di restituzione degli importi

Questi calcoli, però, sono abbastanza teorici dato che non sono state ancora chiarite le modalità di restituzione degli importi. Il governo Renzi potrebbe decidere di rimborsare, almeno in un primo momento, solo una parte di quanto dovuto allo scopo di scadenzare gli effetti sul bilancio.

Naturalmente, l'onere per le casse dello Stato non riguarda solamente i due anni in questione ma anche per quelli successivi, dato che gli importi non riconosciuti ora dovrebbero essere aggiunti agli assegni pensionistici in maniera permanente.

Gli importi delle pensioni in questione dovrebbero crescere di circa 30-40 euro lordi mensili

Da un conteggio approssimativo, si calcola che le pensioni dovrebbero crescere in media di circa 30-40 euro lordi mensili. La cosa certa è che il Governo dovrà reperire queste risorse economiche da restituire per adempiere a quanto riportato nella sentenza della Corte Costituzionale. Queste somme dovranno così essere recuperate in qualche modo magari attraverso un'intensificazione della spending review.