Si arricchisce di nuove dichiarazioni il tema della decisione presa dalla Consulta alla fine di aprile, in relazione alla questione dei rimborsi Istat negati con una misura inserita nella legge Fornero del 2011. Questa volta ad intervenire nella vicenda è il Neo Presidente dell'Inps Tito Boeri, che sembra voler ricondurre la dialettica in corso all'ennesimo scontro tra i diversi soggetti che si trovano a sopportare il peso dell'assistenza previdenziale in Italia. "Bisogna decidere se l'importo graverà sui pensionati o sui contribuenti" dichiara l'economista della Bocconi così come riportato all'interno di una velina dell'agenzia Ansa.
Boeri aggiunge anche che la scelta avrà non solo un impatto rilevante sui conti pubblici, ma anche sul modo in cui vengono organizzate e spese le risorse all'interno del Paese. Infatti, la decisione presa dalla corte Costituzionale "comporta aspetti redistribuivi molto rilevanti: spero ci sia equità intergenerazionale e intragenerazionale".
Per Boeri decisione topica quella sulla riforma pensioni 2015: importante non gravare ancora sui più giovani
Stante la situazione, il richiamo del Presidente Inps appare abbastanza evidente: Boeri chiede ai legislatori di non apporre nuovi balzelli sulle spalle dei contribuenti più giovani, che già oggi si troveranno ad avere a che fare con proiezioni di Pensioni molto ridotte rispetto a quelle oggi versate ai pensionati tramite il vecchio sistema retributivo.
Per il momento l'esecutivo sembra voler pensare ad una soluzione di compromesso, visto che intende utilizzare in parte il tesoretto accumulato nel Def ed in parte una rimodulazione progressiva dell'adeguamento Istat, che comunque dovrebbe escludere le pensioni con reddito lordo più elevato.
Busta arancione e future pensioni, sperimentazione partita in modo positivo: per il 2016 si punta ad offrire le stime a tutti i contribuenti
Nel mentre l'Inps ha già ottenuto dei risultati importanti riguardo l'operazione trasparenza progettata nei primi mesi dell'anno in corso e già disponibile per tutti i lavoratori con età inferiore ai 40 anni.
"In un anno e mezzo sarà raggiunta la totalità dei contribuenti" spiega Boeri, sottolineando come la busta arancione permetterà a tutti i cittadini di avere delle stime su quale sarà la propria futura mensilità pensionistica una volta che si sarà usciti dal lavoro. In questo modo, si potranno mettere in atto quegli interventi individuali di protezione sociale che possono fare la differenza tra una vecchiaia serena ed una vissuta in stato di disagio. A prova del fatto che un'operazione di trasparenza e informazione possa risultare gradita dalla popolazione, vi è il fatto che le simulazioni compiute dai giovani a partire dal primo maggio 2015 abbiano già superato le 400.000 unità. "Sono cifre incoraggianti, andremo avanti" conclude Boeri, che spera in questo modo di cambiare l'atteggiamento d'indifferenza manifestato in passato da italiani nei confronti di temi importanti come la previdenza pubblica e le varie forme di pensione integrative.
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