Si annuncia una battaglia particolarmente aspra in Parlamento in vista dell'approvazione del ddl Buona Scuola: nonostante i primi 7 articoli abbiano marciato spediti alla Camera, il dibattito assumerà toni accesi quando entreranno in scena i temi più importanti e più criticati dai docenti.
Una battaglia, si diceva, e naturalmente il Movimento Cinque Stelle non poteva che mettersi in prima linea nel combattere contro una riforma, all'interno della quale, non c'è nulla di quello che avevano chiesto i docenti. Le parole sono quelle del vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, nelle sue dichiarazioni rilasciate durante un'intervista a SkyTg24.
Di Maio: 'Se non si cambia la riforma, è giusto manifestare pacificamente'
Un altro tema particolarmente scottante è quello riguardante la protesta annunciata, nei giorni scorsi, dai sindacati di base, ovvero quella riguardante il minacciato blocco degli scrutini. Il membro del direttorio del Movimento Cinque Stelle ha dichiarato che le famiglie italiane hanno il diritto di mandare i propri figli a scuola con la massima serenità: ecco perchè, ribadisce Di Maio, è necessario che la scuola pubblica migliori i propri servizi. Se non si arriva a tale risultato, il deputato 'grillino' ritiene che si logico e giusto manifestare in maniera pacifica, come è successo, nei giorni scorsi, con i test Invalsi e come probabilmente accadrà con i due giorni di blocco scrutini. Di Maio ha ribadito come tutto questo possa essere evitato semplicemente intervenendo sul testo di legge in approvazione al Parlamento, modificando, cioè, in maniera sostanziale, la riforma della scuola.
Matteo Renzi dice bugie alla lavagna su edilizia e assunzioni
Il vicepresidente della Camera ha sottolineato come Matteo Renzi continui a dire bugie, scrivendole persino alla lavagna: secondo il Movimento Cinque Stelle, infatti, non esistono i quattro miliardi che la Buona Scuola ha promesso di mettere a disposizione per risanare l'edilizia scolastica. In realtà, i soldi saranno pochi e non serviranno a niente. Il dissesto in cui gravano moltissimi edifici scolastici urge provvedimenti urgenti, così come è quantomai urgente risolvere l'annosa questione delle cosiddette 'classi pollaio': per eliminare il problema, si rende obbligatoria la stabilizzazione di tutti i docenti precari.