Cosa ne sarà del ddl renziano La Buona Scuola? Questa è la domanda che i docenti e il personale Ata di tutt'Italia si stanno ponendo in queste ore. Il Presidente del Consiglio continua, giorno dopo giorno, a fare propaganda del proprio disegno di legge di riforma dell'istruzione italiana, proprio perchè, in fin dei conti, teme una clamorosa sconfitta. Il tema è di quelli che scottano. Anzi, potremo osare ancora di più: la scuola potrebbe diventare l'ago della bilancia delle sorti del governo Renzi.
Ddl scuola, minoranza PD pronta a dar battaglia su ogni emendamento
Il premier sa benissimo che la posta in gioco è molto più elevata del concetto di autonomia scolastica, da far passare a tutti i costi. Se da una parte, la Buona Scuola non ha trovato ostacoli in Commissione, nè dovrebbe trovarne martedì prossimo con la votazione alla Camera, il discorso è decisamente molto diverso per ciò che riguarda l'approvazione del Senato.
La minoranza del Partito Democratico, i 'dissidenti' tanto per capirci, sono più che mai agguerriti e, dopo quanto successo con l'Italicum, sono ben determinati a studiare la propria 'vendetta politica'. I ventidue 'apostati' del PD proveranno a mettere i bastoni tra le ruote alla maggioranza: 'Combatteremo emendamento dopo emendamento' questa la promessa fatta.
Ritiro Ddl governo Renzi: M5S organizza protesta davanti alla Camera il 19 maggio
Si prospettano, dunque, giorni difficili in Senato per il Ddl del governo Renzi. Tanto più che il Movimento Cinque Stelle ha invitato tutti (genitori, studenti, docenti, precari e persino i presidi...) a manifestare davanti alla Camera dei Deputati, proprio martedì prossimo, 19 maggio, in occasione della votazione del testo. 'Il governo ha intenzione di regalare i nostri soldi alle scuole private - ha tuonato Alessandro Di Battista - mentre la scuola pubblica sta cadendo in rovina. I tetti crollano, le classi sono dei veri e propri 'pollai', gli insegnanti sono sottopagati senza contare le migliaia di precari che aspettano da anni una cattedra.
Di Battista invita tutti ad intervenire, ricordando che, purtroppo, chi si sta battendo in Parlamento per il ritiro del ddl rappresenta inevitabilmente la minoranza e, come tale, è destinato alla sconfitta: ecco perchè è giusto far capire al governo che la maggioranza del Paese la pensa in maniera completamente diversa.
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