Tfa addio, con il ddl sulla riforma della scuola 2015 quest'ipotesi si fa sempre più certezza. Il criticato disegno di legge stravolge tra l'altro l'attuale iter per diventare insegnanti, rispettando (in teoria) le stesse tempistiche, ma riducendo le spese a carico di ciascun aspirante. Malgrado il tema delle assunzioni sia tra i più criticati della Buona Scuola, dei nuovi meccanismi abilitativi all'insegnamento si sa ancora poco. Vediamo allora come cambieranno le assunzioni dei docenti in vista del prossimo concorso scuola.

Assunzioni scuola, come cambia l'accesso all'abilitazione: addio al Tfa, da subito apprendistato retribuito

È uno degli articoli dei quali si è parlato di meno eppure le modifiche che l'articolo 23 del ddl Buona Scuola porta con sé sono tutt'altro che trascurabili. Come per il passato sarà necessario innanzitutto il conseguimento di una laurea 3+2 cui far seguire una selezione per classe di concorso. Fino a qui nulla di nuovo, ed è a questo punto che entra in gioco la figura del professore-apprendista. Passata la selezione infatti, i nuovi aspiranti docenti approderanno ad un percorso di apprendistato di durata triennale: dopo un periodo di tirocinio della durata di un anno, gli aspiranti docenti verrebbero introdotti gradualmente all'insegnamento, prima sotto la supervisione di un tutor e poi responsabilità via via crescenti fino alla completa autonomia.

Al termine dei tre anni poi, previa valutazione degli organi collegiali, si potrà procedere con l'ufficializzazione in ruolo.

Addio al TFA dunque: se la riforma della scuola 2015 passerà definitivamente il III ciclo non avrà mai luogo e malgrado le attese saranno in molti e a doversi adeguare alle modifiche della Buona Scuola.

La buona notizia è però differentemente da prima, il nuovo meccanismo dell'abilitazione all'insegnamento e relative assunzioni sarà molto meno oneroso: anziché contemplare le spese relative al Tfa, con il nuovo cammino il neo-docente inizierà a percepire una retribuzione fin dall'inizio del proprio apprendistato. Non tutti i mali vengono per nuocere dunque e per i tanti esclusi dalle 100.000 assunzioni previste dalla riforma per settembre, si apre uno spiraglio di speranza.

Concorso scuola, il grande rebus delle assunzioni

Tuttavia, per alcuni le prospettive sono ancora meno rosee. Riguardo alle prossimo ciclo di assunzioni con concorso a cattedre, al momento, non si sa molto: il concorso scuola che dovrebbe essere bandito entro il prossimo 1° ottobre potrebbe essere un concorso per titoli, o per classi di concorso. In questo caso l'ipotesi più accreditata è quella per cui si andrà a pescare dalle seconde fasce delle graduatorie di istituto. Se ciò avvenisse, ammesso e concesso che i posti banditi siano sufficienti per tutti, rimarrebbero pur sempre fuori gli iscritti nella terza fascia delle graduatorie d'istituto che potrebbero attendere addirittura due o tre anni prima di accedere al concorso ed eventualmente all'apprendistato.