"Non avrei mai potuto immaginare che i leader europei non potessero capire che nessun parlamentare greco voterebbe per ridurre i benefici per i pensionati o per un aumento dell'Iva sull'elettricità": sono le parole scelte dal Premier greco Alexis Tsipras per commentare gli ultimi accadimenti relativi alla ricerca di una quadra con i propri creditori internazionali, così come riportato dall'Agenzia di informazione Agi. "Le proposte dei creditori sono irrealistiche" prosegue il premier della Grecia, spiegando che per il Syriza sarebbe stato semplicemente assurdo sia da un punto di vista politico che pratico attivare nuove misure restrittive e di austerità sulle spalle della parte debole della popolazione, soprattutto considerato il mandato elettorale e le promesse con le quali il partito si è affermato nelle ultime elezioni.

Resta il fatto che il piano di ristrutturazione del debito sembra ancora lontano dal potersi realizzare, nonostante i progressi e gli avvicinamenti che sono stati effettuati nelle ultime settimane da entrambi le parti, mentre la tensione nelle principali cancellerie europee continua a salire.

Alleggerimento del debito unica strada percorribile per il Governo greco, no a nuovi tagli sulla previdenza

Stante la situazione, appare chiaro che la richiesta di un nuovo taglio alle pensioni (ipotizzata inizialmente nel corso delle trattative) sembra apparire come un'opzione politicamente troppo onerosa per il partito greco attualmente alla guida del Paese, tanto che per il momento si è preferito rimandare il pagamento delle ultime tranche di rimborso del debito detenuto dai creditori internazionali alla fine del corrente mese.

Cosa accadrà nelle settimane che ci separano da quella data non è dato saperlo, tanto che i mercati e le borse internazionali hanno interpretato con paura il clima di incertezza che si è venuto a creare, portando tutti i principali listini verso performance negative. D'altra parte, il Ministro delle finanze Varoufakis aveva già annunciato recentemente che qualora i soldi non fossero stati sufficienti per ottemperare tutte le scadenze in corso di realizzo, il Governo avrebbe dato precedenza al pagamento delle Pensioni e degli stipendi pubblici.

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