'Sarà un incontro incentrato sul sistema previdenziale pubblico in materia di accesso dei lavoratori e delle lavoratrici ai trattamenti pensionistici e di riconoscimento a fini previdenziali dei lavori di cura familiare': è quanto si legge sul portale online della Camera in merito all'audizione che domani alle ore 14.30 vedrà impegnato il presidente dell'INPS Tito Boeri. C'è grande attesa per capire che cosa dirà l'economista bocconiano non solo sulle proposte attualmente presenti in parlamento ma anche su questioni delicate quali il fondo esodati, il caso pensioni precoci e l'opzione donna, in merito alla quale c'è ancora tempo per partecipare alla class action mossa contro l'INPS.

Sullo sfondo rimane la figura del ministro del lavoro Giuliano Poletti, che ormai da mesi va ripetendo gli stessi concetti senza però muovere grossi passi un avanti. Uno senz'altro è stato fatto, con l'avvio del tavolo di concertazione con i sindacati che presenzieranno in Commissione Lavoro il prossimo 15 giugno. Per il resto c'è da segnalare poco, anzi pochissimo, con la mannaia dell'UE che è pronta ad abbattersi senza pietà sull'Italia qualora il sistema di riforme in via di definizione dovesse rivelarsi eccessivamente oneroso dal punto di vista della spesa.



Novità Pensioni Precoci e Opzione Donna, meeting Boeri del 10 giugno decisivo: c'è tempo fino a giorno 30 per aderire alla class action

Il meeting che vedrà come protagonista Boeri potrebbe portare importanti novità sia per quel che concerne gli esodati, in merito ai quali l'ex docente della Bocconi dovrà dare conto dello status quo relativo alla settima salvaguardia, che per quanto riguarda il caso pensioni precoci, con i diretti interessati con le orecchie tese nella speranza di carpire qualche informazione in più circa l'opera di riassetto della Legge Fornero che l'INPS ha in mente di configurare. Diversi mesi fa Boeri aveva annunciato la presentazione di un progetto ad hoc che sarebbe arrivato sulla scrivania di Renzi entro il mese di giugno, il tempo dunque è ormai maturo. Restando ai precoci Boeri dovrebbe sia dare un parere su alcuni provvedimenti in discussione alla Camera (l'auspicio è che dica qualcosa anche sulla Quota 41 che in questo momento appare un po' in ombra) che esprimere il proprio punto di vista riguardo l'istituzione di uno strumento di sostegno economico ai lavoratori ultra 55enni rimasti senza impiego né diritto alla pensione. I precoci sperano in particolare in un programma di ammorbidimento dei requisiti Fornero che passi da misure che non prevedano vincoli anagrafici di accesso alla pensione universali, cioè a dire validi per tutti. Si perché loro, i precoci, hanno iniziato a lavorare a 15-16 anni e non gli si può chiedere di restare a lavoro fino a 62 anni.



L'intervento di Boeri dovrebbe abbracciare anche l'Opzione Donna, uno strumento che negli anni è cresciuto enormemente in quanto a bacino di fruitori. Dalle 1.377 Pensioni liquidate nel 2011 si è infatti passati alle 5.646 del 2012 sino ad arrivare alle 11.527 del 2014; l'istituto vale anche per questo 2015 - è la legge a prevederlo - ma due circolari emanate dall'INPS hanno rimescolato le carte in tavola privando più di 8mila donne del diritto di accesso allo strumento. Vien da se come l'ente previdenziale non possa arrogarsi il diritto di legiferare, da qui la class action mossa dal comitato di categoria contro lo stesso organismo presieduto da Boeri. Chiunque voglia aderirvi ha tempo sino al 30 giugno prossimo (sulla pagina Facebook del Comitato Opzione Donna è descritta passo passo la procedura da dover compiere), con l'udienza al TAR già calendarizzata per giorno 6 ottobre. Ben distinta è la questione di una proroga al di là del 2015, che al momento appare più difficile da vedere attuata.