Qualche giorno fa, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha sottolineato che 'sulla riforma delle Pensioni dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra le attuali condizioni della finanza pubblica in Italia e i vincoli che abbiamo anche in ambito europeo. E' un'operazione non semplice ma sarà fatta'. L'obiettivo principale è utilizzare quella flessibilità in uscita ormai auspicata da molti abbassando l'età pensionabile. Questa idea sarebbe in grado di favorire il cosiddetto 'ricambio generazionale' a favore di quei giovani in cerca di lavoro, in questo periodo in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli allarmanti

L'ipotesi più plausibile è quella della Quota 97 con penalizzazioni

Il governo Renzi appare intenzionato a valutare una proposta che preveda la pensione anticipata al raggiungimento del 62esimo anno di età con 35 anni di versamenti contributivi, la cosiddetta Quota 97.

Si dovrà applicare, però, una penalizzazione che potrebbe tramutarsi in una mensilità, secondo quando evidenziato da Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia che, a differenza di quanto sosteneva nei mesi scorsi, è d'accordo nell'applicare un sistema flessibile alle norme previdenziali attualmente in vigore.

Il presidente Inps Boeri è favorevole ad un ricalcolo contributivo del trattamento pensionistico

Durante questo mese si studieranno tutte le varie ipotesi per giungere a questa soluzione riguardante il tema della previdenza. Da valutare, però, anche quanto sottolineato da Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) il quale, tra le altre cose, propone un ricalcolo contributivo del trattamento pensionistico: 'Per giungere alla flessibilità in uscita anticipando la pensione si potrebbe applicare il sistema contributivo.

Per fare questo è necessario avviare un confronto a livello comunitario'.

Vedremo come il governo Renzi, nei prossimi mesi, intenderà affrontare questa problematica cercando di giungere, il prima possibile, ad una soluzione che possa mettere tutti d'accordo.