Stiamo entrando ormai nella fase decisiva per quanto riguarda l'approvazione della riforma 'Buona Scuola'. Il senatore del Partito Democratico, Walter Tocci, insieme a Corradino Mineo, sono stati (e lo sono tuttora) tra i più fermi oppositori del disegno di legge presentato da colui che rimane, a tutti gli effetti, il suo leader politico, ossia Matteo Renzi.

Tocci, nel corso di un'intervista rilasciata al noto giornale 'Il Fatto Quotidiano', tira in ballo il celebre romanzo di Luigi Pirandello 'Uno, nessuno e centomila' per descrivere la condizione attuale del Presidente del Consiglio, alle prese col dramma del suo smarrimento: 'Uno', perchè Renzi è un uomo solo al comando, 'nessuno', perchè i veri problemi della scuola sono stati tutti opportunamente evitati, 'centomila' sono tutti quei precari, ma prima di tutto 'persone', che sono stati usati come 'clave' per imporre una riforma che prevede scelte dannose, nonchè inutili.

DDL Scuola, Tocci: 'Ai docenti andava restituito il maltolto'

Walter Tocci fa presente come ci sarebbero i soldi persino per 150.000 docenti, non solo 100.000 e come sarebbe bastata una legge di poche righe per risolvere il problema. 

La Buona Scuola, afferma il senatore, è piena di 'mistificazioni' come la 'carta del professore' e l'alternanza scuola-lavoro: i torti che il personale della scuola subisce da anni, come la mancanza del rinnovo contrattuale o il blocco degli scatti di anzianità, quelli, invece, non sono stati presi in considerazione.

Secondo Tocci, sarebbe stato meglio che il governo avesse restituito agli insegnanti i loro soldi, così che sarebbero stati liberi di spenderli per il 'pane quotidiano' o per un buon libro, ma a loro piacimento.

Come 'contentino' concesso ai sindacati e alla minoranza del partito, è arrivata la modifica all'articolo riguardante il prossimo 'concorsone' da 60.000 posti e valido per tre anni: ma anche qui si rischia una profonda spaccatura tra i precari, visto che tutti i docenti abilitati tramite i corsi TFA (Tirocinio Formativo Attivo) rischiano di trovarsi penalizzati (per il minor servizio effettuato) di fronte agli altri abilitati Pas e agli insegnanti iscritti in terza fascia.