In Europa, il 'burnout' colpisce il 22 per cento dei lavoratori. Ma si tratta soltanto di una media. Sono diverse le categorie a rischio, soggette a quello che non si può definire bonariamente come un malessere banale, ma impone di chiamarlo 'malattia vera e propria'.
A rischio gli infermieri e i medici, certamente, ma soprattutto gli insegnanti, specie quelli che insegnano nelle scuole di periferia. L'evoluzione della malattia del 'burnout' è stata ormai codificata ed è nota a tutti. Si inizia con l''entusiasmo idealistico', che spinge i lavoratori a dare il massimo nello svolgere il proprio mestiere che, nella maggior parte dei casi, ha un alto valore sociale.
Ma con la fatica e il tempo, comincia lentamente ad insinuarsi un senso di inutilità, di frustrazione che conduce all'apatia e al cinismo. Il carico emotivo comincia a farsi troppo pesante, una passione che finisce per bruciarti e per sfinirti, fino a condurti, in molti casi, alla depressione.
Burnout: in Francia sarà varata una legge a sostegno di chi è stato colpito dalla sindrome
In Francia è stata varata una vera e propria normativa che tutela i soggetti che vengono colpiti da questa malattia, mentre in Italia siamo ancora molto indietro: c'è soltanto una legge, datata 2008, che regola quello che viene definito lo 'stress da lavoro correlato'. La normativa prevede che i datori di lavoro osservino l'obbligo di compilare dei questionari inerenti allo stato psico-fisico dei loro dipendenti.
Ma come si potrà ben capire, chi soffre di 'burnout' va tutelato in misura maggiore.
Gli insegnanti sono tra le categorie più colpite, soprattutto quelli che sono costretti a svolgere la propria attività didattica in situazioni difficili dal punto di vista sociale, come le periferie delle grandi città.
Gli insegnanti e il burnout: la 'Buona Scuola', quella vera, deve partire anche da qui
Tra il 1992 e il 2001, una Asl di Milano si è occupata da vicino di 'burnout', svolgendo una ricerca sulle domande di inabilità al lavoro presentate da 3.049 dipendenti della pubblica amministrazione, comprendente insegnanti, personale sanitario, impiegati e operatori generici.
Secondo quanto spiegato da Marco Bottazzi, medico dell'Inca Cgil, i risultati hanno dimostrato che la categoria degli insegnanti è soggetta a patologie psichiatriche con una frequenza pari a due volte e mezza quella che colpisce il personale sanitario e a due volte quella degli impiegati.
Dati eloquenti che non possono essere sottovalutati, specie se, in questi giorni, non si fa altro che 'osannare' la Buona Scuola: è da qui che bisogna riflettere per arrivare davvero a realizzare una scuola che possa essere 'buona', ma soprattutto 'sana'.