È arrivata la prima conferma al decreto sulle Pensioni con l'approvazione finale del testo avvenuta presso la Camera dei Deputati nella giornata di oggi mercoledì primo luglio. Con questo passaggio si evidenzia infatti un'importante via libera sul lavoro svolto dal Governo Renzi in merito all'aggiornamento del sistema pensionistico ed in particolare alla vicenda del bonus Inps. Si tratta della misura che darà seguito alla decisione d'incostituzionalità del blocco sulle rivalutazioni Istat deciso negli scorsi mesi dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 70 del 2015.
Gli arretrati arriveranno ai pensionati a partire dal 1° giorno di agosto, così com'è stato sottolineato anche all'interno di una recente circolare dell'Inps, sebbene la portata piuttosto limitata della platea di applicazione del provvedimento abbia generato diverse obiezioni e polemiche da parte dei pensionati e delle principali sigle sindacali.
Ecco i dettagli sul Decreto 65/2015 e l'impatto che avrà sulle dinamiche di bilancio
Entrando nel merito di questo passaggio Parlamentare, l'approvazione della Camera è arrivata con 310 votanti che si sono espressi in modo positivo in relazione alla proposta di riforma della previdenza, mentre sono stati 164 coloro che hanno dato un parere negativo.
Secondo le ultime stime tecniche, l'attuazione del suo contenuto avrà un peso corrispondente a circa 2,2 miliardi di euro all'interno del debito pubblico italiano, con un notevole risparmio rispetto all'ipotesi di restituzione più ampia delle rivalutazioni (che avrebbe comportato un esborso di risorse superiore ai 17 miliardi di euro).
Il testo però non si limita al bonus Inps e prevede anche di finanziare nuovamente la cassa integrazione in deroga e i contratti di solidarietà.
Il decreto legge sulle pensioni pronto ad arrivare in Senato, si attende nuove esame
Terminata la verifica presso la Camera dei Deputati, il percorso istituzionale prevede che ora il delicato testo centrato sulle pensioni passi al giudizio del Senato della Repubblica, che dovrà confermare quanto già approvato e potrà eventualmente aggiungere nuove modifiche tramite specifici emendamenti.
Ricordiamo però che i tempi risultano abbastanza stringenti, perché la scadenza del Decreto è fissata per il prossimo 20 luglio, pertanto è probabile che l'iter di esame possa ora subire un'accelerazione.
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