"Sulla carta dovrebbero essere state salvaguardate 170000 persone, per un costo vicino ai 12 miliardi di euro. In realtà le persone effettivamente in pensione sono solo 70000, mentre le domande accolte sono 112000. Quindi, ancora una parte consistente degli esodati aspetta la risposta dell'Inps e rimangono 49000 persone che non sono rientrate nelle salvaguardie precedenti". Sono le parole di commento della leader della Cgil Vera Lamonica al riguardo dell'attuale situazione di stallo presente nel comparto della previdenza. La sindacalista evidenzia come la vicenda sia tutt'altro che chiusa e chiede pertanto all'esecutivo di provvedere ad un intervento urgente, affinché si possa offrire un accesso definitivo a questi soggetti nelle tutele previdenziali offerte dall'Inps.

Annunci di riforma preoccupano le parti sociali, mantenere attivo il focus sulla necessità di flessibilizzare le pensioni

Nel frattempo, destano alcune preoccupazioni anche gli annunci relativi al tema della flessibilità previdenziale: la preoccupazione è che possa essere messo in disparte dai nuovi obiettivi di taglio delle tasse, che il Governo Renzi ha annunciato di voler perseguire entro il 2018. Lamonica si domanda quali potranno essere le ripercussioni di questi annunci, perché dal Presidente del Consiglio "non c'è stato nessun impegno sulla revisione profonda della Monti Fornero. Anche la Uil ha espresso la propria perplessità al riguardo di questo tema attraverso la pubblicazione di una nota nella quale si chiede di "completare l'opera di salvaguardia di tutti gli esodati [...] chiediamo al Governo e al Parlamento di completare quanto avviato positivamente in questi anni a seguito dell'iniziativa e della mobilitazione del sindacato, dando una risposta definitiva ai lavoratori coinvolti".

Sulla questione della flessibilità pensionistica si attende ora una risposta esplicita del Governo

Stante al situazione, resta ancora da chiarire quale sarà l'effettivo approccio dell'esecutivo sulla vertenza previdenziale. Il Ministro del lavoro Poletti ha spiegato nelle ultime settimane che i tecnici stanno procedendo con un'istruttoria per valutare le numerose proposte attualmente sul tavolo.

Ma i tempi per inserire una misura nella prossima legge di stabilità diventano ogni giorno più stretti, tanto che per poter vedere approvare una nuova forma di flessibilità previdenziale entro l'inizio del nuovo anno ci si attende una presa di posizione non al più tardi del prossimo mese di settembre 2015.

E voi, cosa pensate delle ultime dichiarazioni dei sindacati in merito alla vicenda?

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