Riguardo il tema dell'opzione donna "dobbiamo correggere l'interpretazione restrittiva della norma data dall'Inps, per consentire alle lavoratrici di poter andare in pensione con 57 anni di età e 35 di contributi, con il ricalcolo tutto contributivo dell'assegno, anche per coloro che maturano tale diritto entro il 31 dicembre di quest'anno". Sono le parole utilizzate dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, per commentare la vicenda che ha colpito le lavoratrici che sono state bloccate fuori dal pensionamento con le circolari Inps 35 e 37 del 2012, che risultano ancora oggi all'esame del Ministero dell'economia e di quello del lavoro.

Le lavoratrici si attendono una soluzione di breve termine visto l'appoggio ricevuto non solo dalla Camera dei Deputati, ma anche dal Presidente dell'Inps Tito Boeri, che ha più volte espresso il proprio parere favorevole all'approvazione dell'opzione donna, proponendone addirittura l'estensione anche a tutti gli altri lavoratori.

Uscite anticipate con opzione donna, i conti prospettano l'approvazione del meccanismo senza ulteriori costi per l'Inps

D'altra parte, lo stesso Damiano ha sottolineato in una recente nota diffusa dall''Ansa come anche Poletti sarebbe d'accordo sull'iniziativa: "il ministro del lavoro e l'Inps sono d'accordo, manca l'assenso dell'Economia". Il problema sarebbe quindi dovuto alle valutazioni della Ragioneria dello Stato, che vorrebbe avere delle ulteriori coperture finanziarie per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici dopo aver approvato definitivamente la misura di prepensionamento.

Ma lo stesso Presidente della Commissione lavoro alla Camera mette giù i numeri e spiega che ci si sta "dimenticando che dei 1.684 milioni di euro di coperture, solo 707 milioni sono stati spesi tra il 2018 ed il 2014. Avanzano risorse sufficienti per una correzione a costo zero: perché non si fa?".

Comitato opzione donna continua a sperare che la ragionevolezza prevalga

Stante la situazione, bisogna anche ricorda che nel frattempo il Comitato opzione donna ha avviato presso il Tar del Lazio una class action a tutela delle aderenti, con la quale far valere il proprio diritto al pensionamento. Nonostante ciò, visti i numerosi presupposti che si sono creati nel corso del tempo, la speranza è che si possa arrivare al più presto ad una soluzione amministrativa.

Riguardo le parole utilizzate da Damiano, Dianella Maroni del Comitato ha commentato evidenziando la situazione come "inspiegabile anche per noi... però contiamo sul fatto che a un certo punto la ragionevolezza prevalga. Speriamo presto, molto presto".

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