"Nelle premesse dell'atto costitutivo del nostro Comitato, si trovano le 10 buone ragioni per risolvere opzione donna. Scritte un anno fa, sono ancora attuali (purtroppo)": sono le parole di Dianella Maroni utilizzate per esprimere quali sono le motivazioni alla base della protesta portata avanti dalle lavoratrici che desiderano ottenere il riconoscimento del proprio diritto al pensionamento anticipato secondo il principio contributivo. Tra le varie argomentazioni espresse, la pensionanda ricorda come il via libera significherebbe la soluzione di un palese errore.

Inoltre, si evita di protrarre nel tempo contenziosi legali, si offre una risposta alle donne che sono rimaste disoccupate in età avanzata a causa della crisi e si favorisce il turn over con i più giovani. Sarebbero quindi numerose, secondo i rappresentanti del Comitato, le ricadute sociali positive di una scelta di libertà previdenziale che risulterebbe a costo zero per lo Stato e che non prevaricherebbe la possibilità di ottenere il pensionamento secondo diversemodalità agli altri lavoratori (trattandosi di una garanzia fruibile sulla base di una sceltasoggettiva).

Prosegue il pressing del Comitato, che ora si rivolge al Mef tramite un video diffuso via internet

Nel frattempo l'attività del Comitato non si è limitata all'apertura di una class action presso il Tar del Lazio, che dovrebbe comunque offrire un primo riscontro già entro la fine del 2015.

Stante che le lavoratrici pensano che sia non solo possibile, ma anche ottimale l'arrivo di una soluzione amministrativa nel breve termine, hanno pubblicato sulla rete un nuovo video messaggio di denuncia. "Il Mef reitera il suo atteggiamento palesemente contra legem" si afferma all'interno del video - comunicato, spiegando che la situazione è stata bloccata "non deliberando l'autorizzazione a procedere, affinché Inps possa provvedere alla cancellazione delle circolari attuative diffuse nel 2012 che hanno bloccato l'accesso all'istituto alle donne aventi diritto".

Il filmato si conclude con un invito al Ministero dell'Economia e delle Finanze a liberare i fondi per garantire il pensionamento anticipato e chiuderein via definitiva questa vicenda.

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