Resta alta la tensione sul comparto della previdenza, in particolare per quanto riguarda l'attesa misura di flessibilità che risulta in discussione ormai da molti mesi; i lavoratori disagiati e i disoccupati in età avanzata attendono di conoscere quale sarà il proprio destino dall'esecutivo, sebbene nell'ultimo incontro tenutosi con i sindacati il Ministro Poletti abbia voluto prendersi ancora un po' di tempo per verificare le opzioni presenti sul tavolo. "Appena saremo in condizione di aprire un confronto con i sindacati lo faremo, ma prima abbiamo bisogno di andare più a fondo nella valutazione di merito.

Ribadiamo che stiamo facendo un'istruttoria, appena pronti lo faremo", spiegando che i tecnici sono al lavoro per effettuare delle valutazioni sull'impatto delle possibili opzioni di flessibilità e sulla platea dei potenziali beneficiari.

Riforma della previdenza, tema principale resta scontro tra proposte della commissione e contributivo 

Stante la situazione, è evidente che il problema resta quello di trovare una soluzione di compromesso tra le esigenze di contenimento dei conti pubblici e quelle di pensionamento dei tanti soggetti che, a causa della legge di riforma previdenziale approvata nel 2011, vivono ora una situazione di disagio. "Non possiamo dimenticare l'urgenza di introdurre già nella legge di stabilità un criterio di flessibilità previdenziale, come proposto da una proposta di legge del Pd" commenta il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, facendo riferimento alla proposta di garantire i pensionamenti anticipati a partire dai sessantadue anni di età tramite quota 97 e l'uscita dei precoci con 41 anni di versamenti senza penalizzazioni.

D'altra parte, il Presidente dell'Inps Boeri ritiene che queste misure risultano irrealizzabili perché troppo costose, mentre suggerisce di aprire ai prepensionamenti tramite il meccanismo del sistema contributivo.

Il sistema pensionistico e il disagio dei lavoratori: ecco chi sono i potenziali destinatari della flessibilità

Quello che appare certo è che sarà difficile procrastinare ancora a lungo l'introduzione di una misura di flessibilità nell'uscita dal lavoro: dopo quasi quattro anni dall'introduzione dei criteri di irrigidimento anagrafici e contributivi nell'accesso alla pensione, abbiamo ancora una platea di lavoratori che attende di ottenere delle tutele di welfare.

Dai disoccupati in età avanzata ai precoci, dagli esodati ai quota 96 della scuola, fino ai giovani che non riescono ad accedere al mercato del lavoro per lo stop verificatosi nella staffetta generazionale. La platea dei potenziali beneficiari di una misura d'apertura al welfare previdenziale attende di poter avere finalmente delle risposte concrete dalla politica.

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