"Bisogna affrontare il nodo della flessibilità in uscita, la chiusura del capitolo esodati, la garanzia di uno strumento di sostegno al reddito per i lavoratori con più di cinquantacinque anni rimasti senza lavoro" ricorda il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, ribadendo quelli che sono i propri obiettivi programmatici per i mesi a venire. L'idea di "affrontare strutturalmente la questione della flessibilità nella legge di stabilità" è d'altra parte condivisa anche dal Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che più volte ha indicato questo scenario come soluzione maggiormente plausibile per introdurre dei nuovi meccanismi di uscita all'interno del comparto previdenziale.

A quattro anni dall'introduzione della legge Fornero sembra però restare ancora aperta la questione di quale via seguire per realizzare questo obiettivo, soprattutto considerando la necessità di trovare un compromesso tra le esigenze di tutela dei lavoratori e quelle di bilancio.

Le proposte di riforma sulla previdenza: Commissione lavoro alla Camera continua a credere nella quota 97 e nell'uscita dei precoci a 41 anni di contribuzione

Stante la situazione, dalla Commissione lavoro alla Camera si continua a ribadire la bontà del progetto avviato negli ultimi mesi, con la realizzazione di due proposte operative che permetterebbero di offrire degli strumenti concreti di risoluzione al Governo Renzi.

Stiamo parlando della nota quota 97 e dell'uscita dei lavoratori precoci con 41 anni di versamenti. La prima prevederebbe la possibilità di ottenere il pensionamento raggiunti i sessantadue anni di età, purché sia stati maturati almeno trentacinque anni di contribuzione e si accetti una penalizzazione che possa corrispondere al massimo ad una mensilità sulle tredici annue.

La seconda proposta garantirebbe la quiescenza con 41 anni di iscrizione all'Inps a coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che sono rimasti tagliati fuori dalla previdenza a causa dell'inasprimento dei criteri anagrafici. In questo caso non sarebbe prevista alcuna penalizzazione.

Prepensionamenti al vaglio del Presidente Inps, resta aperto dibattito con sistema contributivo

Intanto prosegue anche il dibattito pubblico sulla contrapposizione tra le proposte della Commissione e quelle dei tecnici, che preferirebbero aprire alla flessibilità previdenziale tramite un meccanismo di ricalcolo contributivo della mensilità erogata. "Attendiamo di conoscere gli intendimenti del Presidente Inps Tito Boeri" spiega l'On. Damiano, ribadendo che "sulla flessibilità però, noi abbiamo idee abbastanza chiare e siamo contrari al ricalcolo". La perplessità di fondo non deriva solo dal consistente taglio che i futuri pensionati dovrebbero subire sulla propria mensilità tramite questo meccanismo di pensionamento, ma anche dal fatto che assegni troppo bassi potrebbero costringere lo stato a dover spendere ulteriori risorse di welfare per tutelare i cittadini in difficoltà, vanificando così i vantaggi ottenuti con l'adozione del contributivo.

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