Critica le proposte del presidente dell'Inps Tito Boeri e plaude alle continue promesse del ministro del Lavoro Giuliano Poletti sulla flessibilità in uscita per la pensione anticipata il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano nel suo nuovo intervento sulla riforma Pensioni. L'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi ritiene "positivo" l'incontro tra Poletti e i rappresentanti sindacali dei pensionati in cui si è discusso di possibili provvedimenti di sostegno al reddito e di lotta alla povertà anche mediante la no tax area. Tuttavia non è ancora entrato nel vivo il confronto tra sindacati e governo sulla riforma previdenziale poiché, come ha spiegato il responsabile del Welfare, ancora a Palazzo Chigi su questo fronte caldissimo non è stato messo niente per iscritto.

L'esponente di una delle diverse anime della minoranza del Pd ritiene anche "importante" l'ennesima conferma, da parte del ministro Poletti, delle intenzioni del governo di affrontare il nodo dell'inserimento di una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro "nella legge di Stabilità".

Riforma pensioni, presidente commissione Lavoro: ok Poletti su flessibilità in uscita

Poi il nuovo affondo di Damiano contro le proposte di Boeri, in particolare sul ricalcolo degli assegni previdenziali. Secondo il presidente della commissione lavoro comporterebbe un abbassamento delle pensioni di "quasi il 30%", sarebbe "poco appetibile - ha detto - e troppo punitivo". Uno studio della Uil sulle proposte del presidente dell'Inps ipotizza addirittura possibili tagli in una forbice variabile dal 10 al 34%.

Il parlamentare della minoranza dem sottolinea la posizione comune con le organizzazioni sindacali contro le soluzione prospettate da Boeri per nuove forme di accesso al prepensionamento.

Minoranza del Pd come i sindacati: no al piano di Boeri, tagli del 30%

"Siamo contrari - ha evidenziato in una nota stampa il deputato dell'area riformista del Pd - a una flessibilità che sia collegata al totale ricalcolo dell'assegno pensionistico con il metodo contributivo".

La proposta su cui invece continua a insistere Damiano è quella della pensione anticipata a sessantadue anni e trentacinque anni di contributi con l'otto per cento di penalità sui trattamenti pensionistici che creerebbe anche nuove opportunità di lavoro per i giovani. Secondo il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio si tratta di una proposta sostenibile che "rappresenta - ha sottolineato - una soluzione equilibrata del problema".