Si sono concluse in serata nell'aula di Montecitorio le votazioni degli emendamenti presentati al ddl di riforma della scuola. I lavori della Camera dei Deputati proseguono con i pareri necessari sugli odg. Domani, giovedì 9 luglio, si procederà con la votazione degli ordini del giorno e successivamente di passerà alle dichiarazioni di voto da parte dei gruppi parlamentari. Infine, l'attesissima votazione finale che già in mattinata dovrebbe far diventare il ddl Buona Scuola firmato Renzi-Giannini una nuova legge dello Stato dando così il via all'iter amministrativo per le prime assunzioni dei docenti precari già a partire dal prossimo settembre.

Riforma scuola, concluse votazioni emendamenti: giovedì 9 luglio l'ok definitivo

Proprio sulle assunzioni degli insegnanti precari si è soffermata oggi il ministro dell'Istruzione, università e ricerca, intervenendo in aula alla Camera mentre in piazza divampava la protesta del mondo della scuola. "Vorrei ribadire con chiarezza e con fermezza - ha sottolineato Stefania Giannini durante il suo intervento a Montecitorio per la votazione degli emendamenti al ddl di riforma della scuola - la volontà del Governo di realizzare il piano assunzioni come già previsto per l'anno scolastico 2015-2016". Il responsabile del Miur ha spiegato che l'esecutivo rispetterà gli impegni assunti "nei confronti di una platea di insegnanti - ha evidenziato la Giannini - che sono stati appesi ad una speranza inevasa per anni".

Ddl Buona scuola: l'intervento del ministro Giannini e le critiche delle opposizioni

Critici i parlamentari del M5s di Beppe Grillo. "Con questa riforma - ha detto il deputato del Movimento 5 stelle Giuseppe Brescia - si sta annientando quella scuola che dovrebbe essere un pilastro fondante della nostra società civile.

Un provvedimento - ha aggiunto criticando il ddl che si appresta ad avere il via libero definitivo dalla Camera - che contiene sgravi fiscali per le rette delle scuole private ma non per le mense pubbliche". Critiche alla riforma della scuola arrivano anche da Pippo Civati, tra i parlamentari fuoriusciti dal Pd e ora leader del nuovo movimento denominato Possibile.

"Il governo - ha scritto Civati sul suo blog - tiene il testo uscito dal Senato con la fiducia. Ora, con Andrea Pertici e con il contributo del Comitato scientifico di Possibile - ha spiegato Civati - abbiamo elaborato un quesito referendario sul punto".