Il destino delle graduatorie ad esaurimento è indubbiamente uno degli argomenti di maggior interesse per i docenti precari che, in questi giorni, sono alle prese con il dubbio amletico se presentare o no la domanda di assunzione.

Le risposte del Miur (FAQ pubblicate lo scorso 28 luglio) non hanno fatto chiarezza sul punto e allora occorre affidarsi strettamente a quanto contenuto nella legge 107/2015 ed, in particolare, a ciò che viene indicato nel comma 105: lì viene detto che le graduatorie ad esaurimento, a partire dal prossimo 1° settembre, se esaurite, perderanno efficacia ai fini dell'assunzione.

Assunzioni scuola: secondo la riforma, le GaE resteranno

Stando a quanto indicato dalla Buona Scuola, dunque, le GaE non verranno cancellate, in quanto anche dopo la portata a compimento di questo piano straordinario di assunzioni, molti docenti rimarranno ancora in lista, vuoi perchè non hanno presentato di loro spontanea volontà, vuoi perchè, seppur presentandola, non verranno chiamati per la proposta di assunzione.

Nel successivo comma 109 viene detto che, per l'accesso al ruolo con contratto a tempo indeterminato resterà valido quanto indicato nell'articolo 399 comma 1 del T.U. (dl N. 297 del 16/4/1994), secondo il quale le assunzioni avverranno attraverso il totale scorrimento delle graduatorie ad esaurimento.

Ne consegue pertanto, secondo quanto indicato dalla nuova riforma scolastica, che tutti coloro che non presenteranno domanda di assunzione dovrebbero (a meno di clamorosi e maligni dietrofront) poter ugualmente partecipare alle assunzioni ordinarie previste nei prossimi anni, secondo la vecchia procedura del 50 per cento di immissioni in ruolo dalle GaE e il 50 per cento dalle graduatorie di merito dei concorsi.

Domanda di assunzione: meglio presentarla o no? Resta una scelta personale

Dunque, meglio non presentare la domanda? Si tratta di una scelta personale dettata dalle singole situazioni familiari e sulla quale non è il caso di sindacare, se sia giusto o sbagliato: c'è chi ha già ribattezzato le 55.000 assunzioni riguardanti il potenziamento dell'organico come 'assunzioni di serie B' che non offriranno una vera e propria cattedra ma soprattutto l'opportunità di fare supplenza.

C'è da considerare anche il 'rischio' di venire chiamati per la fase C per una sede non gradita: per assurdo, è da ritenersi, a giusta ragione, un rischio, perchè il docente precario sarà, in pratica, costretto ad accettare l'incarico, volente o nolente e ovunque esso sia, pena la cancellazione dalle GaE.

In quell'eventualità non ci sarebbe più alcun appello, a patto che, ancora una volta, il Miur non cambi le carte in tavola. E vista l'aria che tira, non ci pare il caso di mettere la mano sul fuoco.