Nella discussione sulla riforma della previdenza si registra un nuovo incontro tra il Presidente Inps Tito Boeri e i rappresentanti di Cida, Cosmed e Confedirin difesadelle posizioni dei lavoratori che operano come dirigenti nel comparto privato ed in quello pubblico. L'obiettivo del confronto riguardava l'approfondimento delle problematiche e dei punti di discordia in merito agli scenari pensionistici, con particolare riferimento alle vicende inerenti "il ricalcolodelle Pensioni in essere, la flessibilitàdi accesso al pensionamento, la distinzione tra previdenza e assistenza, l'equità negli interventi sul sistema pensionistico, l'incentivazione della previdenza integrativa e le ricongiunzioni delle posizioni contributive e della reversibilità".

Presidente Inps Boeri pronto al confronto e a riportare le richieste dei lavoratori al Governo

Durante l'incontro sono stati evidenziate anche le problematiche relative a chi ha già ottenuto l'assegno di quiescenza, con particolare riferimento ai blocchi delle rivalutazioni Istat decisi nel 2011 dal Governo Monti e agli aggravi dovuti ai diversi prelievi di solidarietà, esprimendo anche la preoccupazione per futuri interventi in tal senso. Il riscontro del Presidente Inps Tito Boeri non è mancato, avendo egli stesso ringraziato per i suggerimenti posti alla sua attenzione. L'economista ha inoltre dato la propria disponibilità nel riferire all'esecutivo le osservazioni poste alla sua attenzione e nel discuterle con i membri del Governo durante i prossimi confrontisulla previdenza.

Riforma delle pensioni, restasituazione di stallo sul tema della flessibilità

Nel frattempo resta ancora in stallo la questione dell'introduzione di una misura strutturale di flessibilità nell'accesso alle pensioni. Il dibattito sembra essersi congelato nella prima metà del mese di luglio, quando il Governo ha riferito di aver raccolto le proposte in essere e di aver avviato un'istruttoriaal riguardo, per decidere quale meccanismo possa risultare come migliore compromesso tra le esigenze dei lavoratori e quelle di tenuta dei conti.

La soluzione effettivamente scelta dovrebbe arrivare non oltrela prossima legge di stabilità, perché l'esecutivo si pone l'obiettivo di introdurre la norma ad ottobre, per renderla infine disponibile già a partire da gennaio 2016.

Uscita flessibile con quota 97 o 41 anni per i precoci verso contributivo dai 58 anni

Lo scontro maggiore sembra restare quello tra le proposte in arrivo dalla Camera dei Deputati e quelle suggerite dal Presidente dell'Inps Boeri.

La Commissione lavoro vorrebbe infatti garantire il pensionamento anticipato con la cosiddetta quota 97 (62 anni di età più 35 di versamenti e una penalizzazione del 2% l'anno), mentre per i lavoratori precoci suggerisce l'adozione dell'uscita con 41 anni di versamento senza ulteriori penalità. Al contrario, Boeri vorrebbe garantire il prepensionamento già a partire dai 58 anni di età, sebbene con il ricalcolo contributivo della mensilità. Per gliultra 55enni si starebbe invece pensando ad un reddito di welfare da percepire una volta che risultano terminati gli altri strumenti di tutela.

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