A pochi giorni dal suo avvio, il piano straordinario di assunzioni dei precari previsto dalla riforma La Buona Scuola, continua a generare critiche e dure prese di posizione da parte dei sindacati di base e dalle associazioni di categoria, ai quali si aggiungono i sindacati regionali specifici del settore, che giudicano negativamente i meccanismi sottostanti al programma, a loro dire portatori di grande confusione. Alle risposte polemiche del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, i maggiori sindacati nazionali hanno annunciato una pioggia di ricorsi verso la riforma, giudicata insufficiente e soprattutto fatta senza tenere conto delle indicazioni provenienti dai rappresentanti del mondo della Scuola.

La presa di posizione del sindacato autonomo Gilda degli insegnanti

Secondo il sindacato autonomo dei docenti Gilda, la causa del caos che regna su tutto il programma di assunzioni dei precari è interamente ascrivibile alla riforma del ministro Giannini, considerata sbagliata e voluta da un Governo che nel redigerla non ha voluto ascoltare chi conosce bene il mondo dell’istruzione, ignorando le complesse dinamiche della scuola. Un giudizio molto duro quello della Gilda, affermato attraverso il recente rilascio di un comunicato stampa. Secondo i rappresentanti del sindacato, nel suo insieme il programma ha generato molta confusione, a danno di migliaia di docenti precari che in questi giorni si vedono costretti a rivolgersi alle sedi regionali per la richiesta di chiarimenti sulle assunzioni, in particolare sulle fasi B e C del programma.

Il sindacato autonomo rileva uno dei principali problemi, che è quello che molti docenti sono incerti sull'avanzare o meno richiesta di assunzione perché non comprendendo la dislocazione dei posti disponibili, e le conseguenze in caso di mancata richiesta. Nel lungo comunicato, la Gilda asserisce che la scontentezza dei docenti precari è dovuta, oltre che per la prospettiva di un lavoro lontano dal proprio luogo di residenza, dalla modalità delle assegnazioni dei posti disponibili, che avviene in funzione delle varie fasi del programma di assunzioni e non secondo un punteggio.

In definitiva, quello che avrebbe dovuto essere il punto forte della riforma, rischia di trasformarsi in un enorme fallimento, con inevitabili ripercussioni negative sull'inizio del nuovo anno scolastico.

Il ricorso della Uil Trapani al TAR del Lazio

Molte sono le iniziative prese o programmate per il futuro dai sindacati della scuola in tutto il paese, tra le quali i diversi ricorsi davanti ai tribunali nazionali.

Ultimo in ordine di successione è quello avanzato dall'ufficio legale della Uil Trapani al Tar della Regione Lazio, che ha impugnato il piano di assunzioni in quanto a loro dire precluderebbe l’immissione in ruolo di specifiche categorie di docenti.

Come altri ricorsi simili presentati nelle ultime settimane in varie regioni del paese, quello della Uil accusa il programma di assunzioni di esserediscriminatorio verso particolari categorie di docenti. Con un intervento sulla Gazzetta Trapanese, il segretario generale della Uil scuola, Giuseppe Termini, giudica molto importante l’iniziativa, che mira all'annullamento della parte di legge che esclude dal programma di assunzioni della riforma di molteplici categorie di docenti.

Inoltre, altre iniziative sono volte alla richiesta d’intervento da parte della Commissione Europea e della Corte Costituzionale italiana, per la palese violazione d’importanti principi sulla stabilizzazione dei precari.