Con la nota n. 1515 dell’11/08/2015, il Miur ha disposto che le supplenze fino al 30 giugno 2016 che verranno assegnate entro l’8 settembre prossimo consentiranno di ritardare, di un anno, la presa in servizio di chi otterrà anche l’assunzione nella fase B o C del piano delle immissioni in ruolo della Buona Scuola.

Ma, successivamente, tornare nella propria provincia sarà difficile. In primo luogo perché i trasferimenti interprovinciali dei nuovi stabilizzati nelle fasi B e C della Buona scuola verranno eseguiti solo al termine degli spostamenti ordinari.

Mentre le assegnazioni provvisorie riguarderanno solo gli insegnanti che abbiano figli di età inferiore agli otto anni oppure che siano titolari del diritto a veder riconosciuta una precedenza.

Assunzioni scuola, la mobilità dei docenti dal 2016

Terminato l’anno di supplenza, gli insegnanti neoassunti, secondo quanto disposto dal comma 108 della legge 107 del 2015, potranno partecipare al piano straordinario della mobilità, ovvero presentare istanza di spostamento interprovinciale per via della deroga concessa dalla legge 107 al vincolo della permanenza triennale nella sede di assegnazione.

Buona Scuola, neoassunti: difficile il trasferimento nel 2016

La principale difficoltà per i neoimmessi di tornare a casa è rappresentata dalla precedenza che il comma 108 della legge sulla Buona scuola attribuisce ai prof immessi in ruolo nell’anno scolastico 2014-15.

Dunque, sarà solo al termine dei movimenti riguardanti questi ultimi che si procederà ai possibili trasferimenti interprovinciali degli insegnanti assunti nelle fasi B e C, i quali dovranno attendere anche le operazioni riguardanti i docenti arruolati nelle prime due fasi, la “Zero” e la “A”.

Gli spostamenti interprovinciali disposti con data a partire dal 1° settembre 2016 verranno effettuati su tutti i posti vacanti dell’autonomia, ovvero su un quarto dei posti dell’organico di diritto e sulla totalità dei posti vacanti e disponibili.

Molti di questi saranno i prossimi assunti della “fase C” (circa 54 mila) che tra un anno, presumibilmente, faranno domanda in massa per tornare nella provincia di residenza. I pochi posti disponibili, con molta probabilità, si colmeranno velocemente nelle province delle regioni del Sud. E i neoimmessi delle fasi B e C avranno le minori possibilità di tornare a casa.