Le fasi B e C delle assunzioni 2015/16 sono le incognite maggiori della riforma Scuola di Renzi. A cominciare dalla domanda di partecipazione fino all'accettazione della proposta di assunzione. I docenti sono stati costretti a scegliere se 'tentare la sorte' senza conoscere dettagli importanti sulle conseguenze della scelta. Il tutto con una spada di Damocle sulla testa: o accetti la proposta, o sei fuori dalle graduatorie. Non si sapeva se pregare di essere chiamati o meno, tanto è vero che molti precari hanno fatto la scelta di non tentare e mantenere sicuro il loro posto in graduatoria.

Una proposta di assunzione per la fase B arrivata di notte, quando la gente dovrebbe dormire. Non si comprende ancora perché il Miur abbia scelto le 00:01 come orario per l'invio e non le 8:00 del mattino. E infine 10 giorni di tempo per decidere cosa fare, che per alcuni significa decidere tra famiglia e lavoro. La fase C è ancora tutta da vedere, proprio come il piano 0-6 per i docenti dell'infanzia di cui ancora non si conosce quasi nulla. Ma se tutto questo non fosse abbastanza per lamentarsi, la cosa peggiore resta il fatto che non si conosce il modo in cui è stata fatta la selezione.

Scuola e trasparenza delle operazioni nelleassunzioni

Perché le operazioni delleassunzioni 2015/16 non sono rese pubbliche?

È questa la domanda che si pongono docenti e sindacati. La legge sul pubblico impiego richiede trasparenza, ma il Miur ha deciso che non si può conoscere l'algoritmo con cui vengono selezionati i docenti e assegnati in una sede o in un'altra. Si sa soltanto che si tratta di un incrocio di dati tra posizione in graduatoria e preferenza espressa sulle province, ma come si fa a verificare che le operazioni siano corrette senza conoscere i dettagli del calcolo del 'cervellone elettronico'?

E anche se la polemica sul fatto che gli esodi dei docenti nella scuola ci sono sempre stati può essere più o meno valida, resta il fatto che un conto è poter scegliere sulla base di fatti verificabili e conosciuti, un'altra è scegliere senza poter verificare nulla. Senza contare il fatto che gli assunti della fase C, otterranno vantaggi sull'assegnazione della sede pur avendo un punteggio minore di coloro che hanno partecipato alla fase B.

Un'ingiustizia che poteva essere colmata unificando le due fasi, come avevano chiesto i sindacati. Ed è proprio questa iniquità a generare la rabbia tra i docenti. Non sarebbe giusto rendere chiare e trasparenti le operazioni, almeno per capire il perché alcuni docenti dovranno espatriare mentre altri no?

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