Può sembrare incredibile, ma sono proprio queste le parole utilizzate dal ministro Giannini sulla riforma Scuola che attualmente è in atto col piano di assunzioni 2015/16. Smentendo la possibilità che vi sia un congelamento del piano stesso a seguito della sentenza di cui si è parlato ieri, continua fiduciosa snocciolando i suoi numeri al Corriere della Sera: 15.000 insegnantistabili in più, 55.000 in arrivo entro metà novembre (organico potenziato) e 29.000 già assunti. Questo per lei significa aver dato stabilità al mondo della scuola. Che poi le ultime fasi siano state condotte completamente al buio per i docentie nella più totale assenza di trasparenza, questo conta poco.

Il ministro afferma anche che si aspettano ricorsi, ma non per questo le fasi saranno ripetute. Lei, si sente orgogliosa di quanto realizzato dal Governo. Con queste parole, Stefania Giannini da il benvenuto al nuovo anno scolastico.

La Giannini sulla riforma scuola e le assunzioni

Il ministro dell'Istruzione definisce quello in corso un anno di transizione, in cui la scuola riceverà gli insegnanti di cui ha bisogno entro il 15 settembre. Ma fra il dire e il fare...sembra esserci di mezzo il mare. È vero che le supplenze saranno assegnate entro l'8 settembre, ma resta il fatto che restano diversi posti vacanti, tra cui quelli di sostegno. E poi, i supplenti non dovevano sparire? Il ministro ha fiducia che nel prossimo anno le cose saranno assestate definitivamente, anche grazie alle assunzioni fatte dal concorso che sarà bandito entro l'anno.

In quanto ai docenti 'deportati' da Sud a Nord, il ministro puntualizza che la trasferta è 'la contropartita della stabilità del posto'. Parla di un numero di 'deportati' (termine che non le piace e definisce inaccettabile) che corrisponde al 10-15% del totale degli assunti.

Scuola: contestazioni autunnali e gender

Il Miur si aspetta dai sindacati collaborazione e non più contestazione per l'autunno.

Se non lo faranno, dice la Giannini, rischiano di restare fuori dalla porta. Infine sottolinea che la legge sulla Buona Scuola non contiene nessun riferimento alla teoria gender, ma solo all'educazione alla parità. Resta aggiornato sulla scuola, cliccando il tasto Segui.