Sono molte le notizie sul concorso scuola 2015-2016 e molte le criticità sollevate non soltanto da coloro che ne dovrebbero essere esclusi, i non-abilitati e semplici laureati, ma anche da quelli che potranno parteciparvi, gli esclusi a loro volta dal piano assunzioni 2015-2016, i docenti con abilitazione TFA, PAS e SFP. Uno degli aspetti più criticati della riforma della Scuola riguarda sicuramente la connessione tra l'istituzione degli ambiti territoriali e la chiamata diretta da parte dei presidi-managere questa problematicità ricade anche su coloro che risulteranno vincitori del concorso a cattedra.

In primo luogo occorre sottolineare come, con ogni probabilità, le graduatorie di merito del concorso scuola 2015 saranno a livello nazionale; le motivazioni sono due: una 'pragmatica' perchè con la mobilità straordinaria del piano assunzioni 2015-2016non potrà essere definito a livello regionale il contingente di posti da mettere a concorso; la seconda è 'ideologica', si ritiene che la mobilità debba essere un elemento fondamentale per la stessa concezione lavorativa del futuro. Intanto, però, passa in secondo piano un altro aspetto: come avverranno le chiamate per il ruolo per coloro che vinceranno il concorso scuola 2015-2016? Il rebus della connessione tra creazione degli ambiti territoriali e chiamata diretta dei presidi-manager si complica ancor di più.

Ambiti territoriali, presidi-manager e concorso scuola 2015-2016

Occorre partire da un ipotesi: il bando per il concorso scuola 2015-2016 sarà realmente emanato entro il 1 dicembre e le procedure saranno svolte in tempo affinché i vincitori possano entrare in ruolo a partire dall'anno scolastico 2016-2017. Dato per scontato questo punto e date per scontate anche le graduatorie a livello nazionale, il ruolo potrà essere assegnato, secondo quanto prevede la 'Buona Scuola', dal preside-manager: il problema, al di là delle eventualità di clientelismo che in un paese come l'Italia non sono certo peregrine, riguarda proprio la possibilità di entrare in ruolo in qualsiasi posto d'Italia, a partire da qualsiasi ambito territoriale.

A decidere saranno i presidi-manager, per cui si potranno creare situazioni assolutamente paradossali: due vincitori di concorso in Campania potrebbero entrare in ruolo uno a Napoli e un altro a Pordenone, la differenza la farebbe non tanto il curriculum (mettiamo caso che entrambi non abbiano esperienze pregresse), ma l'arbitrarietà soggettiva della scelta del preside, che potrebbe essere basata su qualsiasi principio.

La questione riguarda proprio l'arbitrarietà: criteri oggettivi come le graduatorie, con tutti i loro limiti, permettevano di determinare con sicurezza una precedenza, mediante l'utilizzazione di criteri soggettivi tutto sarà nelle mani del caso. E questo non può che essere a detrimento della stessa missione dell'istituzione scolastica.

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