Tutto il personale scolastico ha conosciuto, ormai da diversi mesi, il completo ostracismo del governo nei confronti delle rivendicazioni sociali e sindacali riguardanti il rinnovo del contratto (e non solo). A nulla è servito lo sciopero (con adesione plebiscitaria) dello scorso 5 maggio, in quanto l'esecutivo ha proseguito imperterrito sulla propria strada, senza colpo ferire.

Anche nell'incontro avvenuto l'altro giorno tra governo e rappresentanze sindacali, non abbiamo assistito ad alcun avvicinamento tra le parti ma, se non altro, il confronto è servito a chiarire alcuni aspetti di fondamentale importanza, anche alla luce delle recenti decisioni giudiziarie ad essi inerenti.

Contratto personale scolastico: sentenze Consulta e Tribunale di Roma

Ci riferiamo in particolar modo alla sentenza della Consulta, emessa lo scorso mese di giugno 2015, attraverso la quale viene definito 'illegittimo' il reiterato blocco del contratto del personale scolastico; ci riferiamo oltre modo alla sentenza del Tribunale di Roma secondo cui la Presidenza del Consiglio e l'Aran sono stati 'invitati' a riaprire immediatamente le trattative inerenti al rinnovo del contratto.

Di contro, il governo ha lasciato intendere di voler fare 'orecchie da mercante' e di non volersi affatto adeguare a tali disposizioni.

Scuola e orario lavoro docenti: Flc-Cgil chiede al governo maggior chiarezza

A tal fine, il segretario nazionale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleoha chiesto al ministro Giannini di fare maggior chiarezza in merito all'orario di lavoro degli insegnanti, che non dev'essere considerato nei limiti delle 18-25 ore settimanali, quelle dedicate alla normale attività didattica; bisogna tener conto, piuttosto, anche di tutte le altre attività (sommerse) svolte dal docente, connesse alla stessa professione, che vanno ad ampliare notevolmente il suo carico di lavoro.In pratica, la Flc-Cgilintende giocare d'anticipo, temendo che il governo possa decidere, prossimamente, di intraprendere qualche azione legislativa in merito alla revisione dell'orario settimanale di servizio degli insegnanti: a tal fine, viene chiesto il riconoscimento (nero su bianco) delle ore di lavoro extra sostenute dai docenti.

Una mossa importante se teniamo presente che, in teoria, il Ministero dell'Istruzione risulta essere già 'debitore' di tutto il personale scolastico già da circa tre mesi, ovvero da luglio 2015, proprio in base a quanto enunciato dalla sentenza della Corte Costituzionale. In teoria, quindi, il nuovo contratto triennale dovrebbe decorrere proprio a partire da luglio 2015 ma è chiaro che l'ultima parola non può che spettare al governo: e lo Stato continua a piangere soldi per cui non è difficile trarre le logiche conclusioni.