La Festa dell'Unità di Ferrara è stato il teatro della ennesima contestazione contro il ministro Stefania Giannini. Che tra i docenti e il Partito Democratico non corra buon sangue era abbondantemente chiaro e ne avevamo parlato anche in questa testata, ma ciò che più infastidisce nei commenti di chi ribatte ai contestatori che la legge 107 è una opportunità imperdibile di migliorare la Scuola, combattere la dispersione scolastica o perfezionare la preparazione dei docenti, è l'ostinazione a soffocare i legittimi diritti alle assunzioni in ruolo delle centinaia di migliaia di abilitati esclusi dal piano straordinario di immissioni in ruolo.

Potremmo definirla un'insostenibile leggerezza della considerazione della classe docente, parafrasando il titolo di un celebre film, dove tutto si dice tranne che questa non è una legge che elimina il precariato.

Una legge piena di opportunità ma non per i precari

Ma se metà delle scuole italiane è a rischio crolli, come ha evidenziato un rapporto di Cittadinanzativa, tanto buona questa legge non deve essere. Sono già insufficienti i fondi stanziati per l'edilizia scolastica e per gli anni a venire gli investimenti verranno ridotti. Era scritto nel Def, nero su bianco, ma Berlinguer esorta gli insegnanti a guardare oltre. All''Agenzia Dire l'ex ministro dell'Istruzione manda a dire che se i presidi diventeranno sceriffi vorrà dire che “diventeremo tutti pistoleros.” Bisogna rendersi conto che fare come ha fatto la Germania con l'alternanza scuola-lavoro è la cosa migliore per uscire dal guado.

Da loro funziona benissimo e noi dovremmo prenderne esempio, dice dal palco. La Puglisi aggiunge che grazie a questa possibilità sarà possibile abbattere la disoccupazione e combattere la dispersione scolastica. Non un solo accenno ai vizi di incostituzionalità di cui la 107 è infarcita nei suoi commi. Berlinguer è convinto che questa legge funzioni e che gli insegnanti possano coglierla lavorandoci.

La migliore risposta a Berlinguer

Una insostenibile leggerezza della considerazione che la politica riserva ai docenti talmente evidente che un lettore non si è trattenuto e sulla testata on line estense. come ha risposto per le rime all'ex ministro dell'istruzione. Fortunatamente quel governo cadde e De Mauro, successore di Berlinguer, pianse in televisione quando si rese conto di che razza di follia stava per realizzarsi. Fare l'insegnante è un mestiere difficile e chi non ha mai messo piede in un'aula, come i ministri di ieri e di oggi, farebbe bene a non azzardarsi a chiamarla riforma questa legge 107.