Le ragioni di chi sostiene che non serva un nuovo concorso per assumere altri docenti sono da ritenersi assolutamente giustificate e condivisibili, perché esistono già delle graduatorie dalle quali si può attingere procedendo per scorrimento. A dirlo sono anche alcune pronunce dei giudici; quegli stessi giudici ai quali molti docenti abilitati si stanno rivolgendo per vedersi riconoscere il diritto ad essere immessi nelle Graduatorie ad Esaurimento. Al riguardo basta leggere quanto riportato sulle cautelari del Consiglio di Stato. Navigando in rete alla ricerca di testimonianze utili a quanto sopra esposto si può vedere quanto riportato dal sito aranagenzia.it circa la sentenza del Consiglio di Stato numero 3407 del 2014.

Altra fonte informativa di indiscussa affidabilità è quella offerta dal sito del quotidiano della pubblica amministrazione che riferisce sul medesimo caso.

Le giuste ragioni dei docenti precari

Quando si viene inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento è perché ovviamente sono stati superati degli esami e dunque si diviene meritevoli di entrare di ruolo. Questa è la posizione dei docenti delle Gae (l'acronimo che li contraddistingue) che non hanno presentato la domanda di partecipazione al piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola. La permanenza nelle stesse è motivata dal fatto che i posti non erano sufficienti e dunque, nel momento in cui questa disponibilità dovesse variare, non esistono ostacoli affinché si possa procedere all'assunzione in ruolo nella scuola.

L'unico vincolo è che le stesse graduatorie siano valide ed efficaci ma questo è già stato chiarito e confermato dallo stesso Miur nelle faq delle fasi 0, A, B e C del piano di assunzioni. A rinforzo di questa convinzione si può citare quanto viene detto in ambito giurisprudenziale.

Le sentenze in ispecie

Il caso in questione riguarda un ricorso di due dipendenti dell'Università di Perugia contro la decisione dell'Ateneo perugino di procedere ad una nuova selezione di personale mediante procedura concorsuale, ritenendo che non ne esistesse la necessità.

Il Tar dell'Umbria emise in data 9 ottobre 2013 la sentenza numero 487 con la quale il ricorso veniva accolto. Nella sentenza di appello chiesta dall'Università perugina presso il Consiglio di Stato veniva ribadito in sostanza quanto già affermato nella sentenza del Tar dell'Umbria e cioè che una sopravvenienza normativa non basta a giustificare l'indizione di un nuovo concorso.

In merito si registra quanto stabilito dall’Adunanza plenaria del 28 luglio 2011 nella quale si fissa il principio di diritto per il quale, se esistono graduatorie efficaci e ancora valide, l'amministrazione è obbligata a motivare la scelta del bando di un nuovo concorso anziché ricorrere allo scorrimento delle predette graduatorie. Grazie a questi contributi appare chiaro anche perché i docenti abilitati non devono rinunciare al diritto di essere immessi in queste graduatorie.