"Dobbiamo dare risposte non solo agli esodati, ma anche ai molti ultra sessantenni che complice la rivoluzione delle macchine, rimangono senza salario e senza pensione". Sono le parole del Presidente della Commissione lavoro al Senato in merito alla vicenda della flessibilità previdenziale, così come sono state raccolte dal giornale Sardegna Oggi. Il Senatore è ritornato sulla necessità di un intervento correttivo per cercare di ovviare alla rigidità venutasi a creare con l'approvazione della riforma Fornero nel 2011. Una legge che ha improvvisamente irrigidito i criteri anagrafici e contributivi di accesso all'Inps, con conseguenze drammatiche per molti lavoratori rimasti improvvisamente senza reddito da impiego e senza possibilità di accedere alle tutele previste dal sistema previdenziale pubblico.
Per questo motivo, secondo Sacconi una correzione dell'attuale sistema sarebbe "indifferibile".
Riforma della previdenza: necessario facilitare le uscite anticipate Inps
Stante la situazione, il Presidente della Commissione lavoro in Senato ha anche indicato quale strada seguire per realizzare gli interventi correttivi necessari a ridare flessibilità al sistema. "Sono urgenti soprattutto le disposizione che consentono uscite anticipate, ancorché penalizzate", mentre restano comunque da considerare anche delle opzioni alternative "che rendano flessibili le modalità di alimentare la posizione previdenziale individuale". Si pensi, ad esempio, alla possibilità di un intervento da parte delle aziende, che potrebbero assicurare la contribuzione anche dopo che il lavoratore ha terminato l'inserimento nell'organico, in modo da aiutarlo a raggiungere i requisiti di legge previsti per l'accesso all'Inps.
Un meccanismo che, se unito all'utilizzo del TFR e alla previdenza complementare, potrebbe permettere il necessario accompagnamento dei soggettirimasti senza impiego in età avanzata.
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