In un articolo di oggi, Orizzonte Scuola anticipa come saranno i nuovi docenti 2.0 grazie alle nuove tecnologie, ossia ipotizza di utilizzare lo strumento della videoconferenza per realizzare i collegi docenti che attualmente sottraggono tempo ed energie preziose agli insegnanti. Orizzonte Scuola si riallaccia al D.lg. n. 85/2005 (il Codice dell'amministrazione digitale) per formulare l'ipotesi in oggetto, riferendosi nello specifico agli articoli 4 e 12 dai quali si può ricavare la possibilità che i collegi docenti si possano svolgere in videoconferenza.

Questo riprendendo un esperimento positivo già condotto presso alcune Università come quella di Siena e la Bicocca di Milano.

Davanti al proprio Pc

Certo, per gli scrutini del primo e del secondo quadrimestre bisognerà ancora continuare con il vecchio metodo, ma se si applicasse lo strumento della videoconferenza per i consigli di istituto e i consigli di classe sarebbe già un grande passo avanti. Se il Comitato di valutazione sarà caratterizzato dall'autonomia scolastica, a maggior ragione l'uso di questo strumento contribuirebbe a favorirne l'efficienza. Allo stesso modo si renderebbe possibile conseguire gli obiettivi di partecipazione, semplificazione ed economicità insiti nell'uso delle nuove tecnologie.

Sviluppare i collegi docenti in questo modo costituirebbe un prezioso risparmio di tempo per tutti quegli spostamenti che oggi si rendono necessari per raggiungere le sedi scolastiche.

Un regolamento necessario

Per poter effettuare le procedure di convocazione, di regolarità della seduta, verifica del numero legale, proposte e votazioni si renderà necessario stilare un regolamento.

A questo proposito si può attingere dall'esperienza della Bicocca di Milano. Sul voto, ad esempio, è stabilito che si faccia per alzata di mano e non sia accettata la modalità di invio attraverso la posta elettronica. In caso di votazione segreta i membri videocollegati non votano e vengono considerati assenti giustificati. Un altro esempio di regolamento che disciplina le fasi della conferenza è quello dell'Università Siena. Unendo le due esperienze si può arrivare ad una soluzione anche per le scuole.