Continua l’odissea dei diplomati magistrali entro l’anno 2001-2002: la vicenda prosegue a colpi di ricorsi e di sentenze i cui giudizi stanno sempre più tendendo ad accogliere i ricorsi e condannare il Miur all’inserimento nelle cosiddette graduatorie ad esaurimento. Com’è noto infatti, il Miur limita l’accesso alle GAE per chi è in possesso del diploma magistrale ante 2001/2002 esclusivamente a coloro i quali abbiano ottenuto sentenza favorevole all’immissione prima della data del 16 luglio, data in cui è entrata in vigore la legge 107 (il ddl Buona Scuola).
La situazione è lontana da una soluzione univoca e applicabile a tutti, ma le ultime notizie segnano un importante passaggio grazie all’ennesima sentenza a favore e l’approdo della questione al Parlamento Europeo.
MIUR, nuova condanna: il TAR del Lazio accoglie il ricorso
La condotta del Miur relativa all’esclusione dall’inserimento in GAE ha subito l’ennesima bocciatura. Questa volta si è trattato di una ricorrente con sentenza favorevole all’immissione datata 1 agosto che giudicando l’esclusione ingiusta e discriminante ha deciso di fare valere le proprie ragioni davanti al TAR del Lazio. Come riportato dal sito dello Studio Legale Santi Delia (che ha patrocinato il ricorso contro il Miur) l’istanza è stata accolta e il TAR ha notificato al Ministero la condanna e la diffida ad ottemperare immediatamente ad inserire la ricorrente nelle procedure in atto per le assunzioni della Buona Scuola.
Con tale provvedimento (numero 12283 del TAR del Lazio) viene dichiarata di fatto illegittimo il limite della data del 16 luglio 2015 che permetteva di ai soli iscritti in GAE di accedere al sito Istanze on line per poter partecipare alle assunzioni. Un’ottima notizia per la ricorrente, una buona notizia per tutti i diplomati magistrali che grazie a questo precedente si conferma possono continuare a sperare.
Diplomati magistrali, la questione approda al Parlamento Europeo
La questione dei diplomati magistrali intanto approda al Parlamento Europeo. Proprio in questi ultimi giorni si sono infatti mossi gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle che hanno depositato un’interrogazione alla Commissione Parlamentare. Due i punti alla base dell’interrogazione: la direttiva europea 2005/36/CE relativa alla parità di trattamento con gli abilitati non italiani e la 1999/70/CE relativa allo sfruttamento del precariato. La battaglia dei precari continua dunque, nonostante l’avvicinarsi della scadenza della Concorso scuola 2016.