Proseguono le diatribe intorno alla Legge di Stabilità, in prima linea i lavoratori precoci, grandi assenti dalla Riforma pensionistica, che non hanno alcuna intenzione di arrendersi e annunciano di scendere in piazza per rivendicare il loro diritto alla pensione dopo 41 anni di contributi. I lavoratori che hanno già alle spalle decenni di contributi versati e sono entrati nel mercato del lavoro in giovane età chiedono maggiore rispetto da parte dell'esecutivo Renzi e la concessione della Quota 41. Il dibattito é ormai 'rovente' anche tra gli esponenti politici, da un lato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che continua a ribadire la necessità di introdurre già in Legge di Stabilità una qualche forma di flessibilità in uscita, come il suo Ddl 857.

Dall'altro il Ministro Poletti che nel corso del videoforum su RaiTv ha chiuso la questione flessibilità rimandandola al 2016. Il duello é appena agli inizi, si preannunciano una pioggia di emendamenti su opzione donna, esodati e flessibilità. Chi la spunterà? Facciamo il punto ad oggi 29/10.

Ultime novità pensioni precoci, oggi 29/10: Poletti frena, Damiano accelera

Proseguono incessantemente le discussioni sulla Riforma Pensioni, i temi principali riguardano i nodi ancora irrisolti all'interno della Legge di Stabilità. Si discute dunque animosamente tra opinione pubblica e politica intorno alle questioni dei 20.000 esodati rimasti esclusi dalla settima salvaguardia attualmente proposta, delle donne nate del IV trimestre del '58 rimaste escluse dall'opzione donna al 31/12/2015, e della flessibilità, che di riflesso colpisce anche i lavoratori precoci.

Questi ultimi completamente ignorati in Legge di Stabilità, continuano a confidare nell'onorevole Cesare Damiano e nel suo Ddl 857 che include anche la Quota 41 senza penalizzazioni e limiti d'età.

Secondo l'onorevole Dem, intervenuto nella trasmissione 'Di martedì' su La 7, é assolutamente necessario agire su questi nodi rimasti irrisolti e introdurre quanto prima la flessibilità in uscita.

Solo così, precisa, sarebbe possibile ipotizzare quel sano turnover generazionale che permetterebbe anche l'ingresso dei giovani disoccupati nel mondo del lavoro. I precoci, dopo aver partecipato a più trasmissioni televisive, annunciano sul web che la loro battaglia proseguirà in piazza in 21 novembre insieme ai sindacati.

Landini (Fiom) ha infatti indetto per quella data una giornata di manifestazione nazionale in cui si parlerà di riforma pensioni, legge di stabilità e contratti nazionali di lavoro.

Poletti, dal canto suo, ha chiuso definitivamente la questione sulla flessibilità, intervenendo al videoforum su Repubblica Tv, dicendo che al momento non vi sarà alcuna modifica, ma il Governo si impegnerà entro il 2016 a riaffrontare la questione dell'uscita flessibile. La sfiducia dei lavoratori é ormai palese, viste le continue promesse avanzate dall'esecutivo nei mesi scorsi ad oggi non mantenute. Si farà effettivamente qualcosa e soprattutto quando? I precoci, esausti di questi continui rinvii, vogliono date certe e soluzioni mirate.