Sulle Pensioni rispunta l'ipotesi del prestito aziendale, conosciuto anche prestito pensionistico. Potrebbero così slittare gli interventi più concreti per la flessibilità in uscita dal lavoro, sembra non esserci spazio nemmeno in questa nuova legge di Stabilità, anche se non è detta l'ultima parola. E sempre di più sono le pressioni sul governo non solo delle organizzazioni sindacali, ma anche dai partiti, sia opposizione che di maggioranza, a partire dalla minoranza del Pd. La proroga dell'opzione contributivo donna e la settima salvaguardia degli esodati sarebbero gli unici provvedimenti di carattere previdenziale a trovare spazio nella manovra finanziaria.

Riforma pensioni, riecco il prestito previdenziale

Sulla flessibilità per l'accesso ai prepensionamenti almeno tre anni prima di quanto prevede la legge Monti/Fornero - quindi a sessantatrè anni (e non a sessantasei come avviene adesso) seppur in cambio di penalità sugli assegni - l'esecutivo potrebbe intervenire successivamente con un disegno di legge ad hoc. Al momento potrebbe risultare rischioso prevedere più opzioni per la pensione anticipata nella manovra finanziaria che dovrà sì essere "di crescita ed espansiva" ma dovrà fare attenzione a salvaguardare i conti pubblici. Dopo le diverse soluzioni prospettate da Palazzo Chigi e rimbalzate in questi giorni sui giornali e sui internet, l'opzione di prepensionamento più quotata del momento dai tecnici del Mef e del ministero del Lavoro sarebbe quella del prestito aziendale, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore oggi in edicola.

Sostanzialmente un prestito pensionistico a carico delle imprese fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi per accedere al trattamento previdenziale. Poi sarà direttamente l'Istituto nazionale per la previdenza sociale a rimborsare le aziende per il prestito pensionistico che ha concesso al lavoratore la possibilità di concludere in anticipo l'attività lavorativa.

Flessibilità in uscita, nuovo ddl Polverini alla Camera

Misure ad hoc dovrebbero essere previste per chi è rimasto senza lavoro nel periodo che va dal 2012 al 2015. Per il piano di contrasto alla povertà l'esecutivo, invece, pensa a un collegato alla finanziaria: il primo obiettivo la tutela di bimbi e donne. Donne che trovano spazio anche nel nuovo ddl unico per la flessibilità presentato a Montecitorio dalla vicepresidente della commissione Lavoro pubblico e privato, Renata Polverini (Forza Italia).

Il ddl Polverini "per la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico" propone nuove modalità di accesso alla pensione anticipata a sessantadue anni con penalità decrescenti e premialità crescenti sul modello del ddl Damiano. Nel disegno di legge depositato alla Camera dei Deputati previste tra l'altro, provvedimenti a sostegno della maternità e per i lavoratori che si prendono cura dei familiari con disabilità.