Dopo il recente annuncio del deal tra il gruppo anglo - olandese Unilever e la catena di gelaterie Grom, si moltiplicano sul web i dettagli riguardanti le condizioni di accordo tra le controparti. È infatti delle ultime ore la notizia secondo cui il Gruppo Illy avrebbe provveduto ad uscire dal capitale della società Gromart ottenendo la liquidazione della propria quota di proprietà, che corrispondeva al 5% sul totale delle azioni societarie. Il comunicato è arrivato direttamente dall'ufficio stampa di Illy, che ha voluto così precisare la propria posizione riguardo la vicenda.

Secondo quanto riferitoda Trieste, l'operazione di cessione sarebbe stata perfezionata loscorso 30 settembre, in antecedenza al perfezionamento della proposta tra Grom e la multinazionale acquirente. Illy si dice comunque pronta a mantenersi tra i fornitori dell'azienda, continuando a rifornire in partnership le gelaterie con "le migliori materie prime prodotte dalle società del nostro gruppo", così come indicato dalle parole della proprietà.

Grom conferma acquisizione di Unilever: i fondatori esprimono soddisfazione per l'accordo

Stante la situazione, appare chiaro che l'accordo con Unilever rappresenta per Grom l'atteso consolidamento dopo il lancio dell'azienda nel 2003 e il successivo sviluppo.

Nel corso di pochi anni la catena di gelaterie è arrivata a contare oltre 600 collaboratori e a fatturare in bilancio oltre trenta milioni di euro di vendite, posizionandosi tra i produttori di gelato di alta fascia e quasi una settantina dinegozi sia in Italia che all'estero. Un successo partito da Torino, dove Francesco Grom e Guido Martinetti hanno fondato la propria creatura sulconcetto del gelato artigianale italiano e puntando sulla qualità dei propri ingredienti.

Secondo uno dei fondatorii circa 65.000 euro dell'investimento iniziale si sarebbero ora trasformati in parecchie decine dimilioni di euro. Uno sviluppo che grazie al supporto di Unilever sembra destinato a proseguire ulteriormente, grazie al processo di espansione internazionale del marchio. Resta il fatto che la storia di successo di questi due ragazzi rappresenta un esempio da seguire per molti nel faticoso processo di riforma dell'economia e del welfareche sta caratterizzandoilBel Paese.

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