Diversamente da quanto avvenuto a Palazzo Madama nel corso dell'esame della manovra di bilancio, non è andato a buon fine il tentativo del Governo Renzi di ridurre significativamente la quantità degli emendamenti proposti dai gruppi parlamentari e da singoli deputati. Se al Senato gli emendamenti si sono fermati a tremila, alla Camera sono arrivati a cinquemila, mille in più dell'anno scorso. A Palazzo Madama, come si ricorderà, l'esecutivo ha lasciato diverse questioni aperte sulle quali si dovrebbe intervenire nel passaggio della legge di Stabilità 2016 in seconda lettura a Montecitorio.

Tra i temi più scottanti quelli in qualche modo legati alla riforma Pensioni.

Finanziaria 2016, chiuso il termine per la presentazione degli emendamenti

L'intervento complessivo sulla flessibilità in uscita dovrebbe arrivare il prossimo anno, ma sono diverse le novità già inserite nella manovra di bilancio che adesso si tenterà di migliorare. La commissione permanente Lavoro della Camera propone l'allargamento della platea di beneficiarie dell'opzione donna e la proroga della Discoll fino a tutto il 2016. Inoltre, viene proposta anche l'opportunità di cumulo del riscatto della laurea col congedo facoltativo di maternità. Ma si chiedono miglioramenti anche al provvedimento di salvaguardia degli esodati, una misura che potrebbe essere estesa ai lavoratori edili in mobilità e ai lavoratori di imprese andate in fallimento.

Nella partita sul welfare si punta anche all'anticipo al 2016 della no tax area pensionati. Area popolare, oltre agli incentivi per la pensione anticipata con a trasformazione del contratto di lavoro da full a part-time, propone la detassazione del salario di produttività e misure a sostegno per la famiglia e il rafforzamento del bonus bebè.

Restano da sciogliere le questioni legate alla riforma pensioni e al Mezzogiorno

Diverse le misure proposte sul capitolo Sud: contributi sui nuovi assunti, agevolazioni fiscali, maxiammortamenti; ma la partita è ancora aperta anche se è ormai certo che su questo fronte ci saranno delle novità importanti. Rimane però da capire quali saranno le Regioni che rientreranno in questo pacchetto di misure per il Mezzogiorno.

Se cinque, dunque solo quelle che rientrano nell'obiettivo convergenza stabilito dai Fondi Ue oppure tutte le otto Regioni del Mezzogiorno, compreso l'Abruzzo. Intanto, le organizzazioni sindacali scendono in piazza per il rinnovo del contratto del pubblico impiego sin da subito. E la battaglia continuerà anche sulla riforma pensioni, come annunciano all'unisono Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, rispettivamente leader di Cgil Cisl e Uil che hanno raggiunto l'intesa su un documento unitario per previdenza e il welfare da sottoporre all'attenzione del Governo Renzi qualora si dovesse decidere ad aprire il tanto auspicato confronto. "Il ministro Poletti ci convochi - ha detto il leader della Uil - e la smetta di parlare inutilmente". Sciopero generale? "Vedremo", è la risposta dei sindacati su Pubblica amministrazione e riforma pensioni.