A due settimane dell’uscita del bando del nuovo concorso nella Scuola, il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, su Repubblica.it, ha fatto il punto dei prossimi stadi della riforma scolastica.
Prossimo concorso scuola: chi potrà partecipare e quanti posti sono previsti
Dopo la conclusione della fase C delle immissioni in ruolo previste dalla legge 107 del 2015, infatti, tutte le attenzioni sono concentrate sul concorso al quale potranno porre la propria candidatura, per una delle 63 mila e 700 cattedre disponibili, tutti gli abilitati, ovvero coloro che hanno completato il ciclo di Tirocinio formativo attivo (Tfa) o il Percorso abilitante speciale (Pas), gli ex Ssis e coloro che hanno conseguito la laurea in Scienze della formazione primaria o il diploma magistrale.
Avranno un punteggio maggiore i docenti che hanno già fatto supplenza nella scuola, con un occhio di particolare riguardo agli insegnanti della scuola dell’infanzia, tagliati fuori dal piano straordinario delle assunzioni di Renzi.
Concorso 2015-2016: ecco le prossime tappe e le prove
Il sottosegretario Faraone ha confermato che, per l’uscita del bando, non si andrà oltre i primi giorni di dicembre. Tutte le fasi del concorso, dovrebbero avere termine entro la prossima primavera, per consentire, ai vincitori di poter essere assunti già dall’anno scolastico 2016/2017. Tuttavia, le nuove assunzioni verranno spalmate nell’intero triennio 2016-2018, periodo nel quale dovranno svuotarsi anche gli elenchi delle Graduatorie ad esaurimento con l’immissione in ruolo di ulteriori 30 mila docenti.
Per quanto riguarda le prove, i candidati dovranno affrontare una prova preliminare (forse esclusa per le scuole superiori di primo e di secondo grado), una scritta ed una orale, che consisterà in una simulazione nella quale il candidato dovrà dimostrare l’attitudine a spiegare una lezione in classe.
Scuola, qualiclassi di concorso?
Nel frattempo, va avanti la riforma delle classi di concorso, anche se è indubbio il completamento del regolamento per l'emissione del bando. Attualmente, il procedimento di approvazione è in discussione alla Commissione Cultura della Camera, ma i deputati del Movimento 5 Stelle giudicano il testo lacunoso e superficiale, nonostante la necessità della riforma stessa.
In questi termini si era espresso a fine ottobre anche il Consiglio di Stato il cui parere, non vincolante, aveva fatto emergere il rischio di un abbassamento della qualità dell'insegnamento con conseguenze negative per l'intero sistema formativo e l'apertura di un contenzioso non indifferente per i possibili ricorsi.