Proseguono incessantemente ilavori della V Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione; le lavoratrici donne seguono col 'fiato sospeso' ogni possibile aggiornamento postato sulla pagina facebook del Comitato opzione donna da parte di Orietta Armiliato, referente per la comunicazione, che quotidianamente, con dovizia di particolari, presenta lo stato dell'arte. Le speranze che entro fine settimana si sappia qualcosa circa l'emendamento atto ad includere in opzione donna anche le nate nell'ultimo trimestre 1958 sono molte, le lavoratrici si dicono fiduciose dei politici che si sono presi a cuore la loro causa, in primis, da sempre in prima linea, l'onorevole Cesare Damiano.

Nell'attesa che il Governo decida, visto che l'emendamento è stato accantonato ma verrà ripreso a breve, arrivaun'altra doccia fredda per le lavoratrici che subiscono l'ennesima 'beffa'. L'Inps precisa che non vi sarà nessun anticipo sulla buonuscita per le donne che eserciteranno il pensionamento usufruendo del regime sperimentale 243/2004. Vediamo perché e gli ultimi aggiornamenti al 11/12.

Liquidazione solo dopo 25 mesi dalle dimissioni, ultima beffa su opzione donna

Non solo sarà possibile ottenere la liquidazione solo dopo 24 mesi dalle dimissioni, ma il pagamento verrà altresì rateizzato in tre rate. L'istituto previdenziale non lascia alcun dubbio, purtroppo, rispondendo ai patronati che chiedevano come procedere per pagare la liquidazione a quante avessero optato per il pensionamento attraverso l'opzione donna.

La circolare 73/2014, ribadisce l'Inps, precisa che il raggiungimento dei requisiti 57 anni (e al momento3 mesi) d'etàe 35 di contribuzione vincolanti per poter usufruire del regime sperimentale 243/2004, con trattamento pensionistico di tipo contributivo, non sono di per sé sufficienti per essere considerati idonei a determinare l'anticipo della liquidazione rispetto ai nuovi termini di pagamento così come sanciti dalla legge 147/2013 dal 1/1/2014.

Dunque, tutte le donne che presentano le dimissioni dovranno attendere 24 mesi dalla cessazione del servizio prima di poter ottenere la prima rata della buonuscita. Che per giunta sarà soggetta anche alla rateizzazione. Insomma per queste lavoratrici l'Inps non smette mai di riservare spiacevoli sorprese, si spera almeno che il Governo riesca a concludere quanto prima la paradossale situazione in atto relativa alle ultime 3 mensilità e a far sì cheil Natale regali opzionedonnanessunaesclusa a queste 'guerriere'.