Il tema delle pensioni si accende sempre con maggior vigore di giorno in giorno e nelleultime ore la discussionevede al centro del dibattito la proposta mossa da Tito Boeri alla politica. Il presidente dell'Inps incalza nelleultime ore durante un'intervista proposta da Sky TG24 in cui sottolineache si tratta delpasso necessario per spingere in giù il tasso di disoccupazione giovanile. L'opzione dell'Inps per il prepensionamento consiste nell'uscita dal mondo del lavoro a 63 anni con un taglio progressivo dell'assegno mensile all'incrementare di questo valore.

Il piano Boeri per il prepensionamento

La proposta di Boeriprevede la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, sfruttando un sistema misto-retributivo, all'età minima di 63 anni e 7 mesi, il tutto accettando un decurtamento dell'assegno mensile proporzionale all'età del richiedente. Si tratta di una proposta importante che prevede una riduzione massima dell'assegno pari al 9,4 percento e va ad annullarsi per i lavoratori precoci, coloro che hanno una carriera contributiva antecedente al compimento del 18esimo anno di età. Tra i requisiti figura però anche un'età contributiva minima e necessaria di 20 anni e un assegno mensile che dovrà assestarsi presumibilmente in un range minimo di 1200 - 1500 euro lordi.

I lavoratori precoci dovranno invece aver versato contributi per 42 anni e 10 mesi gli uomini e 41 anni e 10 mesi le donne, in pratica come ora.

Boeri: "Necessaria per ridurre la disoccupazione giovanile"

Durante un intervista rilasciata a Sky TG24 lo stesso Boeri ha affermato che si tratta di una manovra che favorirebbe l'uscita dal mondo del lavoro e l'apertura dello stesso ai giovani, contribuendo così a sanare la piaga italiana della disoccupazione giovanile in modo concreto.

Secondo quanto affermato da Boeri si tratta di una soluzione che non inciderebbe sul bilancio statale nel medio periodo e che non intaccherebbe in peggio la condizione attuale in cui versa il debito pubblico nazionale. Lo stesso Boeri prosegue affermando che si tratta di un provvedimento necessario perché le prossime generazioni non si ritrovino a godere di Pensioni molto ridotte rispetto a quelle erogate attualmente.