Leultime notizie sulle pensionici rivelano che il presidente dell'Inps, torna nella “sua” Università”, alla Bocconi di Milano e torna a parlare delle Pensioni e dei ritardi che stanno danneggiando i lavoratori che intenderebbero uscire dal lavoro al più presto possibile. Difatti a margine di un convegno tenuto all'Università Bocconi ha ricordato ed insistito sulla tempistica per intervenire sulla flessibilità in uscita.Il professore economista è, difatti, convinto che siano maturi i tempi per interventi e misure sulla flessibilità in uscita.

Boeri: 'Tempi maturi per la flessibilità'

"Bisogna ridurre una complessita' normativa che e' fonte di ritardi, c'e inoltre unquadro legislativo complesso che crea differenze di trattamento", ha affermato con forza e convinzione. Scegliere la strada di unsistema previdenzialechedia “fiato” alla flessibilita'aiuterebbe le istituzioni e lo stesso governo, in particolar modo, a superare il problema e ad affrontare la questione dell'allungamento del periodo lavorativo causato dall'incremento delle speranze di vita . "Credo che una maggiore flessibilita' in uscita sia qualcosa da perseguire con forza all'interno del nostro Paese” ha aggiunto il presidente Inps.Ricordiamo che il premier Matteo Renzi e diversi esponenti del suo governo, hanno più volte, nel corso della discussione sulla legge di stabilità 2016 ed anche dopo la sua approvazione, promesso e garantito che si sarebbe parlato fin dai primi mesi del nuovo anno (2016) di pensioni ed in particolare delle modifiche strutturali alla legge Fornero del dicembre 2011, attualmente vigente.

Al momento niente di tutto ciò è avvenuto.

Flessibilità scomparsa dall'agenda del governo, colpa dell'Europa?

Addirittura pare che la questione pensionistica sia sparita dall'agenda politica del Governo. Come mai ? Cosa è avvenuto nel frattempo tanto da far cancellare una simile priorità? Le ragioni del silenzio vanno probabilmente ricercate nel duro richiamo ed avvertimento delle scorse settimane dei superburocrati della Commissione Europea sui rischi che una riforma strutturale della Legge Fornero potrebbe avere sui nostri conti pubblici.

Eppure il premier Renzi ha fatto la voce grossa nei confronti dell'UE sulla flessibilità economica, ma ciò non basta. I tecnici europei hanno bisogno di certezze. Sapranno Renzi e Padoan convincere l'Europa della bontà dei nostri interventi? Questo lo vedremo presto. Almeno si spera, lo sperano in particolare i lavoratori vicini al traguardo pensionistico ma non certi della loro uscita dal mondo del lavoro.

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