Il premier Matteo Renzi, nonostante le ripetute promesse, continua a prendere tempo sulla riforma Pensioni 2016 che in qualche modo dovrebbe rendere la legge Fornero meno rigida per l'uscita dal lavoro e l'accesso a nuove forme di pensione anticipata oggi fortemente penalizzata. Ma ad insistere sulla necessità di intervenire al più presto non sono solo i sindacati e le opposizioni con in testa la Lega Nord di Matteo Salvini, ma anche - e forse soprattutto - la minoranza del Partito democratico e l'Area Popolare (Ncd-Udc) guidata da Angelino Alfano.

Pensioni, Damiano: correggere legge Fornero con flessibilità è possibile

L'Italia non può, "ancora una volta, reggersi in piedi a spese dei pensionati", ha detto il presidente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati Cesare Damiano, della minoranza del Pd, commentando il nuovo dossier della Commissione Europea sulla sostenibilità fiscale. Secondo il rapporto illustrato nei giorni scorsi a Bruxelles, infatti, i conti pubblici italiani potranno restare in ordine e non correre nessun rischio solo a patto che venga pienamente attuata la riforma pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno parlamentare della maggioranza di larghe intese, ma anche la precedente riforma targata Dini.

Di tutt'altro avviso il parlamentare della minoranza dem che presiede la commissione Lavoro di Montecitorio dove sono stati incardinati diversi disegni di legge sulla flessibilità in uscita abbinati al ddl 857 che prevede il prepensionamento per tutti a 62 anni con 35 anni di anzianità contributiva e l'8% di penalità sugli assegni previdenziali ma anche la soluzione del pensionamento con la formula Quota 41 per i lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare in giovanissima età.

Operazione che darebbe anche lavoro ai giovani. "Noi chiediamo al governo di introdurre nel 2016 - ha ribadito ieri in una nota Cesare Damiano - il criterio della flessibilità previdenziale, correggendo - ha sottolineato - la riforma pensioni della Fornero".

Previdenza, Salvini: legge Fornero è infame, di una violenza inaudita

"Vorremmo anche - ha aggiunto il deputato dell'area 'Sinistra è cambiamento' nel Pd - che i conti sull'incidenza della spesa previdenziale sul Pil, fossero depurati - ha evidenziato - dai 43 miliardi di tasse pagate nel 2013 sulle pensioni e dagli esborsi per l'assistenza. Si scoprirebbe che il 15,3% calcolato dall'Istat - ha spiegato - scenderebbe al 10,7%, allineando la nostra spesa a quella degli altri Paesi europei. Correggere il sistema previdenziale con la flessibilità - ha concluso Damiano - si può". A pensarla allo stesso modo anche il presidente della commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato della Repubblica Maurizio Sacconi, di Area Popolare (Ncd-Udc).

"E' possibile l'introduzione di elementi di flessibilità nel nostro sistema pensionistico - ha detto il senatore commentando il Rapporto sulla sostenibilità fiscale 2015 della Commissione Ue - se li limitiamo al breve medio termine ovvero a quella transizione graduale dal vecchio al nuovo regime che fu trascurata - ha sottolineato Sacconi - all'atto di approvazione della legge Fornero". Ad insistere sull'abolizione dell'attuale legge pensionistica il leader della Lega Nord. "La legge Fornero - ha ribadito ieri in collegamento con Ballarò su Rai3 - è una legge infame, ha rubato anni di vita a gente - ha sottolineato il segretario del Carroccio - che pensava di avere un futuro, è una forma di violenza inaudita".